Pochi giorni fa, il 12 gennaio scorso, l'ambulanza sulla quale era a bordo rimase coinvolta in un incidente ma quella volta Marilena Romano riuscì a salvarsi. Ieri, invece, il destino non è stato lo stesso per l'infermiera del 118. Ha perso il controllo della sua moto, lungo la Ss 7 quater all'altezza delle uscite Lago Patria e Varcaturo, un veicolo l'ha travolta e lei è morta, a soli 31 anni. Marilena prestava servizio alla postazione 118 di Marano, in provincia di Napoli. I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente ma qualcuno avanza ipotesi e chiama in causa una buca che avrebbe fatto perdere il controllo all'infermiera. Sulla pagina Facebook di Nessuno tocchi Ippocrate, un'associazione che di solito segnala aggressioni al personale medico e sanitario, le sorti dell'infermiera sono state seguite con apprensione sin dai primi istanti. "Tutta colpa di una buca", titola una dei tanti post dedicati a Marilena, ma al momento questa ipotesi nella fase di indagini non risulterebbe. Quel che è certo è che le sue condizioni sono apparse subito gravi. Il conducente del veicolo che l'ha travolta si è subito fermato, ha prestato soccorso ma è in ospedale che la speranza per la vita dell'infermiera è iniziata ad affievolirsi. Trasportata in un primo momento nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Frattamaggiore e poi trasferita in quello di Pozzuoli, è lì che Marilena ha smesso di vivere. Era a bordo della sua Kawasaki quando Marilena è caduta a terra, avrebbe compiuto 32 anni il prossimo luglio. "Amica mia troppo presto hai lasciato questo mondo, ragazza esemplare, grande lavoratrice, non ci sono parole. Non ho parole", scrive Pino sui social. "Marilena ci lascia il ricordo del suo impegno, della sua dedizione e della sua passione per la professione infermieristica", il messaggio dell'Opi Napoli, l'ordine delle Professioni Infermieristiche. Amici come semplici cittadini in queste ore le stanno dedicando tantissimi messaggi di cordoglio. Molti propongono di intitolarle la postazione del 118 di Marano. Restano di lei le sue foto, le sue passioni, come le moto e i cavalli. Ed un destino che questa volta non le ha dato un'altra possibilità.
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