"La memoria deve essere
tenuta viva: guai a non celebrare questa giornata. So che tanta
gente si sta un po' stancando, credendo sia una routine. Noi
dobbiamo essere capaci di creare interesse, di far rivivere loro
delle situazioni". Lo ha detto don Maurizio Patriciello, parroco
al Parco Verde di Caivano, intervenendo a un incontro con gli
alunni dell'Istituto Superiore Carlo Levi, al teatro don Peppe
Diana di Portici.
"Se parliamo dicendo le stesse cose che dicono i libri
avendole lette, i ragazzi si annoiano e sbadigliano - ha detto,
conversando con i giornalisti -. Quando vado nelle scuole e
parlo di mafia, vedo che i ragazzi si annoiano ma quando parlo
di Giuseppe Di Matteo (il bambino rapito, ucciso dalla mafia e
sciolto nell'acido - ndr) li vedo attenti. Sta a noi essere
capaci di coinvolgere i ragazzi che hanno bisogno di essere
aiutati. Papa Paolo VI diceva a noi adulti che 'il mondo oggi
non ha bisogno di maestri ma di testimoni e i maestri vengono
riconosciuti come tali solo in quanto sono anche testimoni'. Io
dico che in questo mondo ci sono troppi maestri e pochi
testimoni. Il Signore ci dia la grazia di essere testimoni".
Don Patriciello ha parlato anche dell'impegno contro il
degrado ambientale: "Le nostre battaglie sono partite dalla
parrocchia al Parco Verde a Caivano: abbiamo fatto tante
manifestazioni, alzando la voce e se oggi l'Italia può contare
sulla legge 68 del 22 maggio 2015 contro i reati ambientali, lo
dobbiamo anche alle nostre battaglie. La chiesa è molto attenta:
Dio mise l'uomo nel giardino perchè lo coltivasse e lo
custodisse e per noi questa non è questione solo ambientale ma
ideologica. E quindi l'impegno della chiesa, in Campania
soprattutto, si vede molto bene. E lo si vede anche a livello
universale. Ricordate che nel 2015 vi è stata l'enciclica del
Papa proprio sulla questione ambientale e noi su questo siamo
molto attenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA