All'Auditorium della Provincia di
Caserta si è svolta la cerimonia commemorativa organizzata dalla
Prefettura di Caserta, in collaborazione con l'Ufficio
Scolastico provinciale, in occasione del Giorno della memoria,
presenti rappresentanze di studenti degli istituti scolastici
della provincia. "I sentimenti di odio e violenza che furono
all'origine di una pagina così buia della storia dell'Europa e
dell'intera umanità - ha sottolineato nel suo intervento la
prefetta Lucia Volpe, rivolgendosi soprattutto agli studenti -
si manifestano tuttora in gesti, parole, forme di comunicazione,
anche non verbale, spesso amplificati dai social media, che sono
entrati a far parte della quotidianità di tutti noi e
specialmente dei nostri ragazzi. Fenomeni dell'era moderna, ma
che hanno alla base la stessa radice di discriminazione,
intolleranza e barbarie che condusse alla Shoah. Di fronte a
tutto questo - ha evidenziato la prefetta - è necessario restare
vigili, raccogliendo l'esortazione del Presidente Mattarella,
che ha sottolineato più volte l'importanza di non abbassare la
guardia e di vigilare contro l'antisemitismo, la violenza e il
fascismo".
La prefetta ha poi invitato a "non sottovalutare nessun
fenomeno improntato alla violenza, né in società, né a scuola,
né tantomeno in famiglia. Occorre l'impegno delle famiglie,
della scuola, della società civile, di ciascuno di noi, e far
fronte comune per contrastare ogni forma, sia pure latente, di
discriminazione attraverso l'educazione, l'istruzione, la
conoscenza, in una parola attraverso la cultura, che è cultura
del rispetto e della solidarietà, cultura del rispetto della
vita, della dignità di ogni persona e dei suoi diritti. Solo
così potremo guardare al futuro con ottimismo e serenità,
confidando che una tragedia come quella della Shoah non accada
mai più".
Nel corso dell'evento sono stati ricordati, attraverso le
testimonianze di alcuni familiari, 19 cittadini della provincia
di Caserta, ai quali il Presidente della Repubblica ha conferito
la medaglia d'onore alla memoria riconosciuta ai cittadini
italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager
nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra.
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