(di Francesco Tedesco)
Torna Olivera e si fa male
Anguissa: gli infortuni muscolari mettono i bastoni tra le ruote
a quel Napoli perfetto costruito da Antonio Conte, in testa per
17 giornate su 26 giocate, ma poi crollato con gli incidenti, in
ordine, di Buongiorno, Neres e Olivera. Gli ultimi due hanno di
fatto smontato la fascia sinistra e ora c'è il ko di uno dei tre
pilastri del centrocampo, con Lobotka e McTominay.
Insomma, fatica e sfortuna si fanno sentire, ma il tecnico
guarda avanti e invita la squadra a fare lo stesso. Non c'è
dubbio però che per Conte è tutta in salita la strada verso il
match decisivo contro l'Inter al 'Maradona', con il pensiero
fisso di come ricostruire un centrocampo che funzioni davvero.
Il camerunense starà fuori diverse settimane. Salterà i match
clou contro i nerazzurri e la Fiorentina e al suo posto ci sono
due candidati, molto diversi: il neo arrivato Billing e il
vice-Lobotka Gilmour. In pole position appare il 28enne danese
Billing, giunto a Napoli solo poche settimane fa in prestito dal
Bournemouth e che ha giocato bene a Como, dimostrando fisicità
nel contenimento e idee nella manovra offensiva.
Billing è partito titolare in Lombardia anche per evitare un
giallo al diffidato Anguissa, che però il destino ha voluto
ugualmente fuori dal match con i nerazzurri: ora il danese
dovrebbe partire titolare anche sabato, ma il tecnico sta
valutando quanto può reggere. Billing ha infatti giocato 62' a
Como, uscendo esausto e dando spazio ad Anguissa poi
infortunatosi. Conte ci lavora di testa, su soluzioni di cambi
che durante il match saranno ovviamente guidate anche dal
risultato in corso.
Sabato contro i nerazzurri il Napoli ritrova però Olivera, il
motore sulla fascia sinistra assente dalla vittoria contro
l'Atalanta e che alla fine ha portato gli azzurri a giocare con
una difesa a 3, ma che sabato tornerà a 4, con l'uruguayano che
completerà il reparto con Di Lorenzo, Rahmani e Buongiorno.
Conte vuole risposte forti dal reparto arretrato che era il più
blindato d'Italia ma che ora è stato raggiunto dalla Juventus a
quota 21 gol presi in 26 match, viste le quattro reti subite
dagli azzurri nelle ultime due partite.
Ad invocare calma e gesso, in una congiuntura non
particolarmente favorevole, è il direttore sportivo Giovanni
Manna: "Essere in vetta - dice - non era un nostro obiettivo
iniziale, ma la squadra ha dimostrato grande capacità nel
raggiungere questa posizione. Ora vogliamo mantenerla, ma senza
disfattismo nel caso non ci riuscissimo. Siamo contenti di
quanto fatto, possiamo cullare un sogno, ma dobbiamo anche
essere oggettivamente realistici e stiamo gettando le basi per
un futuro importante e dobbiamo essere orgogliosi del cammino
fatto finora". Riguardo all'Inter, "dobbiamo affrontare quella
partita - avverte - con passione e determinazione. Ci siamo
guadagnati il diritto di giocare a questo livello e nulla potrà
cancellare quanto di buono abbiamo fatto".
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