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Al Teatro Nuovo di Napoli 'Afànisi' di Alessandro Paschitto

Al Teatro Nuovo di Napoli 'Afànisi' di Alessandro Paschitto

Dal primo marzo uno spettacolo dal linguaggio innovativo

NAPOLI, 27 febbraio 2025, 10:51

Redazione ANSA

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È uno spettacolo che sfida i limiti delle rappresentazioni teatrali convenzionali 'Afànisi' scritto e diretto da Alessandro Paschitto, in scena da sabato primo marzo alle 19 (in replica domenica 2) nel Teatro Nuovo di Napoli, presentato dalla giovane compagnia partenopea Ctrl+Alt+Canc. L'allestimento, che vede in scena Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto e Francesco Roccasecca, "sfida il concetto stesso di teatro visivo - si afferma in una nota - offrendo al pubblico un'esperienza completamente nuova, basata unicamente sulla partecipazione attiva e sull'interazione". I tre attori s'impegnano in un dialogo non verbale con gli spettatori, incoraggiandoli a prendere parte attiva al processo creativo. Attraverso domande provocatorie, gli spettatori sono chiamati a riflettere e a partecipare, diventando parte integrante della performance stessa.
    "L'epoca della società liquida - sottolinea Alessandro Paschitto - richiede un tentativo di ricomposizione, centrato sulla possibilità di riaprire una piazza di incontro. Il teatro può essere lo spazio ideale e offrire strumenti utili per questo scopo". Attraverso il meccanismo della stimolazione di "catene associative di immagini" i tre attori giocano con il pubblico, ridisegnando lo spazio scenico, ridefinendone ampiezze e confini. Chiedono agli spettatori una presenza attiva: stare comodamente appollaiati sulla propria poltrona non è possibile, ciascuno è chiamato a essere reale catalizzatore ed elemento necessario del dialogo non verbale, ricercato per l'intera durata dello spettacolo. 'Afànisi', si sottolinea ancora, "è un invito alla partecipazione, che si gioca principalmente su un piano mentale, di pensiero. Gli attori invitano a voltarsi e osservarsi, cercando di attivare la propria immaginazione, non solo lasciandola andare a briglia sciolta, ma anche plasmandola sui volti di coloro che siedono in platea.
    In Afànisi, la finzione in scena non è più credibile, ma attraverso l'interazione attiva degli spettatori, diventa una rappresentazione autentica. Lo spazio vuoto sul palco viene riempito dalla presenza degli spettatori, ognuno dei quali è chiamato a essere un catalizzatore reale e un elemento necessario per il dialogo in corso". Questo gioco di co-creazione, conclude la nota, "illumina la responsabilità individuale nella creazione di una comunità, mettendo in luce il potere della scelta e dell'interconnessione umana".
   

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