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Intervento di asportazione della tiroide in chirurgia robotica

Intervento di asportazione della tiroide in chirurgia robotica

All'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli

NAPOLI, 28 febbraio 2025, 13:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si chiama Gaia (nome di fantasia per tutelarne la privacy) e a 32 anni ha dovuto affrontare una tiroidectomia parziale, vale a dire un'asportazione di parte della tiroide a causa di un nodulo iperfunzionante che avrebbe potuto causare ipertiroidismo, cioè una produzione eccessiva di ormoni tiroidei, a loro volta possibile causa di problemi di salute.
    Ad accoglierla l'equipe dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli capitanata dal professor Mario Musella, direttore della UOC di Chirurgia Generale ad Indirizzo Bariatrico, Endocrino Metabolica e Senologia, nell'ambito del Dipartimento di Chirurgia Generale, Gastroenterologia e Trapianti d'Organo, diretto dal professor Giovanni Domenico De Palma. Il team ha effettuato un innovativo intervento in chirurgia robotica, utilizzando il robot Da Vinci per eseguire l'asportazione della tiroide.
    «Si tratta di una tecnica innovativa che prevede l'asportazione della ghiandola tiroidea garantendo, da un lato, un ottimo approccio chirurgico, grazie alla visione ad altissima definizione offerta dal robot, e dall'altro un eccellente risultato estetico, non essendo più necessario eseguire la classica incisione alla base del collo», spiega il prof.
    Musella.
    L'utilizzo del robot in chirurgia generale, per quanto all'avanguardia, è oramai una scelta consolidata per eseguire molti interventi di chirurgia generale addominale.
    «Da tempo, e con numeri che ci collocano ai primi posti in Italia, circa 450 interventi nel 2024, i chirurghi generali dell'Azienda federiciana utilizzano il robot in chirurgia oncologica colorettale e gastroesofagea, in chirurgia epatobiliare e pancreatica, in chirurgia bariatrica e nella chirurgia dei difetti della parete addominale», sottolinea il prof. De Palma.
    Una scelta che unisce innovazione tecnologica e personalizzazione dei percorsi di cura.
    «Questo importante traguardo è il risultato di un approccio integrato, in cui l'innovazione tecnologica si coniuga con l'elevata competenza multidisciplinare dei nostri professionisti. Attraverso questa sinergia possiamo garantire soluzioni sempre più efficaci, personalizzate ed accessibili», le parole del Direttore Generale Giuseppe Longo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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