Il territorio, la formazione e il
futuro dell'agricoltura e la firma di quattro accordi nazionali
dedicati alla formazione, alla rigenerazione urbana e
all'ottimizzazione della filiera agroalimentare. Si è conclusa,
a Napoli l'assemblea nazionale dei presidenti degli ordini dei
dottori agronomi e forestali. Nella sede dell'Università
Federico II, nella chiesa dei santi Marcellino e Festo, i
consiglieri nazionali e i presidenti rappresentanti dei
territori hanno discusso di innovazione, formazione, qualità, di
collaborazione per far crescere il settore agroalimentare e il
settore forestale in Italia. Maria Elisabetta Alberti
Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali e la
Semplificazione Normativa, ha inviato un saluto scritto.
Il rettore dell'Università Federico II, Matteo Lorito, ha tra
l'altro ricordato che "a Napoli è insediata la Fondazione
'Centro Nazionale di Ricerca per le Tecnologie dell'Agricoltura
- Agritech', finanziata coi fondi Pnrr, col compito di
coordinare il lavoro di 1.500 ricercatori suddivisi tra i centri
di ricerca universitari e grandi aziende. L'obiettivo è che le
innovazioni in ambito produttivo e le nuove soluzioni
tecnologiche realizzate dai diversi centri di ricerca rendano
l'Italia più competitiva, migliorando la produttività e la
sostenibilità. Da qui in poi, entra in campo la connessione con
l'ordine professionale, perché per completare il trasferimento
tecnologico fino in azienda e per far arrivare l'innovazione
fino al consumatore finale è necessaria la figura del
professionista. Consapevoli di questa importanza, come
università abbiamo sempre cercato di svolgere il nostro compito
formativo in sinergia con l'ordine, così da lavorare assieme per
affrontare queste evoluzioni".
Nicola Caputo, assessore all'Agricoltura della Regione
Campania, ha detto che "come Regione siamo consapevoli
dell'importanza del settore agroalimentare e abbiamo investito
molto, sia direttamente che nella formazione, valorizzando il
sistema Akis (Agricultural Knowledge and Innovation System). Nel
prossimo futuro, dovremo imparare ad affrontare le sfide che
l'agricoltura ci pone, l'impatto dei cambiamenti climatici e
accompagnare gli agricoltori nella transizione. Per tutte queste
sfide, serve un'alta preparazione professionale, che ho
riscontrato in voi".
Riflessione comune e condivisa è che le sfide che pone
l'evoluzione del settore agroalimentare e di quello forestale
sono molte e complesse. Ne consegue che i tecnici professionisti
che operano in questo campo devono cooperare con le altre
specializzazioni, coniugando le proprie competenze con quelle
complementari di altri enti e organizzazioni. In questo
contesto, significativa la sottoscrizione di quattro accordi
con altrettanti enti.
Un protocollo per la filiera agroalimentare con il Consiglio
dell'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, che nasce per
avvicinare l'azione di due ordini professionali le cui
competenze sono complementari; due protocolli legati agli
aspetti formativi: uno con l'Accademia dei Georgofili e uno con
la Conferenza Nazionale per la Didattica Universitaria di
Ag.r.a.r.i.a., che rappresenta 25 sedi universitarie impegnate
nell'organizzazione di corsi di laurea su tematiche attinenti o
collegate alle scienze agrarie, forestali, agro-ambientali e
agro-alimentari; una lettera d'intenti con l'Agenzia del
Demanio, cui è attribuita la cura del patrimonio immobiliare
dello Stato, che potrà avvalersi delle competenze
tecnico-specialistiche di agronomi e forestali.
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