'Legàmi' per far nascere e rinsaldare rapporti d'amore e solidarietà ma anche 'ricucire' strappi e lenire la sofferenza, 'legàmi' per accogliere la diversità, 'legàmi' per valorizzare e far conoscere un territorio, 'legami' per dare fiducia nel futuro: è questa la filosofia che sta ispirando, a Vitulano (Benevento), la scultrice Simona De Lorenzo nella realizzazione dell'opera che ha chiamato, appunto, 'Legàmi'. L'idea - con la collaborazione del marito Francesco Mazzotta, scultore anch'egli - sta prendendo forma all'aria aperta utilizzando il marmo rosso del centro sannita, in occasione del X Simposio dedicato al pregiato prodotto locale che si concluderà sabato prossimo, 5 agosto, con la presentazione dell'opera e con un convegno sul trasporto e l'utilizzazione del marmo di Vitulano nella Reggia di Caserta in occasione delle celebrazioni vanvitelliane (il comune sannita è stato, infatti coinvolto quale territorio di provenienza del marmo utilizzato nella Reggia dal Vanvitelli).
De Lorenzo, napoletana, 48 anni, scultrice da 25, formazione all'Accademia di Belle Arti di Carrara dopo una prima esperienza in un laboratorio di artigianato nel capoluogo campano, lavora diversi tipi di pietra e ha esperienze di partecipazione a concorsi e simposi in Paesi come Cina, Turchia, Israele, Cile, Francia, Spagna. "Ho chiamato l'opera 'Legami' - dice all'ANSA - perché essa si inserisce in una mia visione della vita nella quale essi sono una parte essenziale: ho fatto diverse sculture relative ai legami. Mi sono innamorata del marmo frequentando Carrara ma mi incuriosiscono tutte le pietre". Vorrebbe tornare a Napoli? "Sì ma anche realizzare un'opera per Napoli sempre sullo stesso tema" dice la scultrice.
Ma quella di Simona De Lorenzo - l'opera si compone di un mix fra marmo rosso di Vitulano nella base e negli 'inserti e un blocco di marmo proveniente da altre zone della Campania - è una realizzazione artistica che si inserisce in un contesto nel quale la valorizzazione del marmo rosso di Vitulano trova forma anche nelle opere dello scultore locale Mariano Goglia, 75 anni, curatore del percorso - nel quale vi sono oltre 60 sculture (anche di altri artisti) - che da Piazza Trinità conduce alla Cappella dei Nobili. "Una sorta di museo a cielo aperto, una mostra permanente visitabile tutto l'anno" dice Goglia anch'egli con esperienze di partecipazione a eventi e concorsi di scultura. Un 'percorso' con opere che si possono anche acquistare. "I temi che mi ispirano riguardano principalmente il dramma umano: le bellezze e le sofferenze, ma anche l'amore declinato nelle varie forme: dagli amanti alla maternità alla famiglia. Mi rifaccio all'anatomia con la quale Michelangelo ha affascinato il mondo e alla cultura egizia".
Insomma il tema della vita. Nella Cappella dei Nobili ci sono, poi, opere in legno di Goglia fatte con il tiglio, il ciliegio, il pioppo, il pino, la radica di olivo. Dice il sindaco Raffaele Scarinzi: "Il marmo rosso ora come in passato diventa il veicolo per il nome e le bellezze di Vitulano. In questo quadro abbiamo colto l'opportunità della collaborazione con la Reggia per le celebrazioni vanvitelliane. E sabato rifletteremo - con la partecipazione di esperti oltre che della direttrice della Reggia, Tiziana Maffei - sul rapporto fra il marmo di Vitulano e Vanvitelli e sulla scoperta, il trasporto e l'utilizzo nella Reggia".
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