Rispetto ai contratti con Gazprom per le forniture di gas dalla Russia, racconta: "Nel 2005 appena arrivato mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. Dopo aver rinegoziato il contratto a nostro favore, lo porto in cda perché superava i 10 anni, e riguardava 22 miliardi di metri cubi, circa il 30% del consumo italiano. La Russia vende gas all'Europa, e all'Italia, dagli anni Sessanta. Lo ho approvato, perché era nell'interesse di Eni e perché l'ha condiviso il governo italiano".
Scaroni riporta che tutti i governi che ha visto nel suo mandato (Berlusconi II, Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta) hanno sempre approvato: "Quando una società lavora nel settore del gas, il suo obiettivo è avere il gas più sicuro al prezzo più basso, rispettando eventuali sanzioni. La Russia era considerata affidabile e non c'erano sanzioni nei suoi confronti, né da parte dell'Unione Europea né da parte dei nostri alleati Nato". "Con gli americani - dice ancora - seguivo una regola aurea: li tenevo al corrente delle operazioni che facevamo in zone politicamente sensibili. Ogni due mesi andavamo a Washington. E se parli loro di business, capiscono che non stai facendo politica. Il tema sensibile in quegli anni poi non era la Russia, ma l'Iran".
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