Il 35/o anniversario dell'uccisione
di Roberto Ruffilli da parte delle Brigate Rosse sarà ricordato
domani mattina, domenica, a Forlì con una messa nella chiesa di
Sant'Antonio Abate, la deposizione di una corona davanti alla
sua abitazione in corso Diaz 116, dove avvenne l'agguato, e un
convegno a palazzo Albicini con il sindaco Gian Luca Zattini, il
presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Maurizio
Gardini e la relazione dell'assessore regionale alla Cultura,
Mauro Felicori.
Un'occasione - come sottolinea la Fondazione intitolata a
Ruffilli - per ricordare "non solo il martire, ma lo studioso
della storia sociale e politica italiana, della sua evoluzione e
complessità, attento a come la cultura e la politica seppero
trovare una fondamentale intesa, chiara nei princìpi e nella
stesura, nello scrivere la Carta Costituzionale. Come vanno
ancora oggi lette e studiate le sue pagine dedicate alla storia
del movimento cattolico, alla presenza politica della Democrazia
Cristiana di Romolo Murri, al Partito Popolare e alla Democrazia
Cristiana del Dopoguerra. Una storia e una cultura da studiare
con grande attenzione proprio in questo momento storico e
politico".
Il senatore Ruffilli, 51 anni, responsabile del partito per i
problemi dello Stato, fu assassinato perché autore del progetto
di riforme istituzionali voluto dall'allora presidente del
Consiglio e segretario politico della Dc, Ciriaco De Mita, pochi
giorni dopo la formazione del suo nuovo governo e a dieci anni
dall'uccisione di Aldo Moro. Alla porta suonarono due brigatisti
travestiti da postini che, con la scusa di consegnare un pacco,
si fecero aprire e lo uccisero con tre colpi alla nuca, con una
mitraglietta Skorpion 7.65 dotata di silenziatore. Il processo
in Corte d'assise nei confronti di 12 imputati si concluse nel
giugno 1990 con nove ergastoli e tre assoluzioni, e nel novembre
'91 la Cassazione rese definitiva la condanna per i presunti
capi delle Br-Pcc (Partito comunista combattente), per gli
autori materiali del delitto e per la rete organizzativa di
supporto al commando che da Roma giunse a Forlì.
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