L' emendamento delle opposizioni che
stanzia 10 milioni su un fondo per il sostegno psicologico nelle
scuole di ogni ordine e grado, per i sindacati studenteschi "è
un primo piccolo passo, ma ancora insufficiente".
"In primo luogo, l'università è completamente esclusa, non sono
stati sufficienti tutti i campanelli d'allarme emersi dai fatti
di cronaca per rendere il supporto psicologico nelle università
una prerogativa di investimento - dice Sabrina Loparco
dell'Unione degli Universitari - servono misure strutturali che
superino anche il periodo scolastico, la salute mentale e la sua
tutela non hanno età."
Dubbi anche sulla natura della misura nelle scuole: "si
tratta di un piccolo primo passo che può realizzarsi solo in via
sperimentale in poche scuole - dichiara Camilla Velotta della
Rete degli Studenti Medi - Con questi fondi si istituisce meno
di uno psicologo ogni 23 mila studenti, evidentemente non
abbastanza per coprire le numerose richieste che arrivano ogni
giorno all'interno delle nostre scuole. Valditara da oltre due
anni si dice favorevole, perché sceglie ancora una volta di non
investire?"
Il quadro complessivo è quindi quello di una rinnovata
necessità di tenere alto il dibattito sulla salute mentale nei
luoghi della formazione.
"La strada è ancora molto lunga, è necessario un cambio di passo
per rendere la salute mentale una priorità di investimento,
servono molti più fondi. Continueremo a portare avanti le nostre
richieste in tutto il Paese" concludono.
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