Il sindaco di Roma Roberto
Gualtieri ha deposto questa mattina una pietra e una corona
sulla judenrampe di Birkenau, nel punto esatto dei binari
ferroviari - a breve distanza dall'ingresso del campo - dove
proprio il 23 ottobre di 80 anni fa arrivarono i vagoni
provenienti dal rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre
1943. Così si è aperta la seconda giornata del Viaggio della
Memoria del Campidoglio insieme a 200 ragazzi delle scuole, che
oggi prevede la visita alla 'fabbrica della morte' di
Auschwitz-Birkenau.
A partecipare alla cerimonia, insieme ai sopravvissuti Sami
Modiano e Tatiana Bucci, i familiari dei 16 deportati del 16
ottobre che riusciranno a salvarsi. È qui che gli ebrei arrivati
dalle varie parti d'Europa venivano selezionati e avviati ai
lavori forzati o direttamente alle camere a gas. Destino
quest'ultimo della maggior parte degli ebrei romani. "E' una
emozione incredibile essere qui e ascoltare le parole dei
testimoni e dei parenti dei sopravvissuti - ha detto Gualtieri -
Oggi è proprio il 23 ottobre, i 1023 ebrei romani fecero quattro
giorni di viaggio in un vagone, ed entrarono a far parte di
questa storia, un incubo, il genocidio di un intero popolo
perpetrato con lucida follia e organizzazione, in una logica
produttiva, con quella fredda e criminale determinazione che
costituisce il punto più basso dell'umanità. Questo è il più
grande campo di sterminio nel mondo mai realizzato. Un milione
di morti. Il nostro dovere è fare del ricordo del 16 ottobre un
pilastro per costruire un futuro in cui queste cose non possono
più accadere. Lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli, solo
cosi possiamo costruire gli anticorpi".
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