Dal teatro Lirico Giorgio Gaber di
Milano, dove Benito Mussolini tenne il suo ultimo discorso
pubblico il 16 dicembre 1944, Alessandro Barbero ha raccontato a
un pubblico di ragazzi delle superiori le origini del Fascismo.
Un appuntamento legato alla serie di Sky 'M il figlio del
secolo' di cui è protagonista Luca Marinelli che oggi si è
seduto in sala fra i ragazzi, realizzato insieme a Chora Media e
Will, che diventerà anche quattro puntate del podcast dello
storico 'Chiedilo a Barbero'.
A 'moderare' e porre le domande arrivate dagli ascoltatori
del podcast, è stato Davide Savelli. La Prima guerra mondiale,
la situazione dell'Italia dopo il conflitto, Arditi, squadrismo,
il legame con Milano dove Mussolini fonda il 23 marzo 1919 i
Fasci italiani di combattimento, che due anni dopo sarebbe
diventato il partito Fascista.
"Il fascismo nel 1919 - ha spiegato -, se uno lo guadava nel
1919, non era quella cosa che sappiamo noi. Ha fatto anche
buone cose, come negarlo, ma ha preso il potere con una guerra
civile che ha fatto migliaia di morti, ha distrutto le
istituzioni liberali e democratiche italiane, ha fatto le leggi
razziali. Si è alleato con la dittatura più crudele che ci sia
stata al mondo, quella di Hitler, si è lanciato in una guerra
demenziale in cui l'Italia fascista è riuscita a dichiarare
guerra alla Gran Bretagna, alla Francia, all'Unione Sovietica e
agli Stati Uniti".
Nel 1919 Mussolini "non aveva ancora una bussola politica
precisa. Era chiaro che voleva andare al potere" ha provato col
socialismo e ha cambiato idea, dall'anticlericalismo ha fatto il
concordato, è stato all'inizio e alla fine repubblicano, ma per
anni, ha ricordato Barbero, ha collaborato con il re. E ha
promulgato leggi che hanno portato alla dittatura. "Oggi - ha
concluso Barbero - quelli che si preoccupano per il ritorno del
fascismo, mica si preoccupano che ci mettano tutti in camicia
nera, che ci obblighino al saluto romano o stiamo per dichiarare
guerra all'Etiopia o magari agli Stati Uniti. Nessuno ha paura
di questo. Però quanto senti parlare di leggi di maggioranza, di
stabilità governativa, di decreti legge usati anche quando non
c'è urgenza, del fatto che bisogna rafforzare il capo del
governo, allora ti dici 'non è che siamo lì, però...'
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