Anche un oggetto anonimo come la campana per il vetro, che tende a diventare invisibile sullo sfondo grigio cittadino, può balzare fuori dalla cornice della quotidianità con una vita e colori nuovi, storie da raccontare e un panorama urbano da modificare.
E’ quello che sta succedendo nel quartiere romano di Cinecittà, dove grazie al progetto Galleria d’Arte Urbana - giunto alla settima edizione- le campane del vetro si trasformano in vere e proprie opere d’arte, quest’anno ispirate ai film più rappresentativi della storia del cinema italiano.
Cinecittà-Tuscolano diventa quindi una sorta di museo a cielo aperto, con le campane della differenziata che si colorano e si accendono di storie: quelle raccontate dal Collettivo Molecole, Gaia Flamigni e Valeria Volpe, che le hanno riportate a nuova vita con uno sguardo tutto femminile. “Abbiamo voluto mettere al centro della nostra ricerca gli incredibili personaggi femminili che costellano la storia del cinema italiano e che raccontano, ognuno a modo suo, in tutta la sua tragicomicità, il caleidoscopico significato di essere ed essere state donne nel nostro paese. Attraverso di loro, abbiamo raccontato alcune storie, tantissime vite, fatte non solo di donne ma anche di contesti storici e politici, di idee, di uomini”, hanno dichiarato le due artiste. Il profilo di Sofia, il poncho di Clint Eastwood, il volto di Totò prendono vita sulla superficie emisferica delle campane: un quartiere intero che si rifà il look a lungo termine, perché le campane del vetro mantengono la loro funzione e resteranno dove si trovano, con le loro suggestioni e le emozioni che evocano.
Il progetto GAU Cinema è promosso dall’ Associazione Culturale Progetto Goldstein e realizzato con il patrocinio dell’ Assessorato alla Cultura Municipio VII di Roma Capitale, in collaborazione con la società AMA S.p.A, presentato il 5 maggio con due passeggiate, alle 11 e alle 14, illustrate dalle registe e sceneggiatrici Martina Vogric e Veronica Spedicati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA