La pizza contemporanea come si mangia oggi, in alternativa alla romana sottilissima e alla napoletana alta, è una via di mezzo bassa ma non troppo e con cornicione importante e croccante, ma soprattutto è una sorta di tavolozza di sperimentazione.
Margherita, napoletana, funghi, capricciosa ecc sono i gusti classici della tradizione cui nel tempo si sono aggiunti bufala, fiori di zucca e alici e altro, ma l'arte della pizza è andata ben oltre, sulla qualità degli ingredienti, sui formati e sulle ricette. Tanti esempi premiati in tutta Italia (dalla guida del Gambero Rosso o dal concorso Top 50 pizzerie d'Italia).
A Roma, tra i tanti, c'è Extremis (via del Casale Rocchi a Pietralata), una pizzeria aperta nel 2022 da tre amici con esperienze anche internazionali nella ristorazione - Mattia Lattanzio, Giovanni Giglio e Edoardo Cicchinelli - con l'idea di un format unico e che in un anno di apertura si è già fatta un nome...nella diversità. Da Extremis, si sperimenta con l'idea, di provare a portare nella pizza la ristorazione di alto livello, ecco così sfornare piatti di pizza contemporanea con raffinati brasati all'orientale con latte di cocco, puntarelle alici di Cetara e burrata, porchetta caramellata all'honey mustard con fior di latte e cicoria ripassata, mediorientali kebab di agnello con fiordilatte e babaganoush di melanzane, calamaro ripieno con crema di broccoletti, addirittura tartare di bovino battuta al coltello. "Sono ricette studiatissime - ci racconta Mattia Lattanzio - frutto del percorso fatto anche all'estero (in Germania quindi a Londra per andare prima da Gagnaire e poi da Heinz Beck, poi a Miami, tornando a Roma a Palazzo Dama e poi nel Palazzo del Quirinale con Fabrizio Boca e nella cucina di Pipero, ndr) e con Giovanni Giglio, ritrovato a Roma da Spiazzo e da Seu Illuminati, abbiamo deciso che era il momento giusto per la nostra proposta creativa, supportata da Edoardo Cicchinelli e dalla sua Ethical Food Selection".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA