“Il mercato dell’arte continua a dimostrare la sua resilienza. Oltre alla forza dei mercati finanziari, si prevede cali dei tassi di interesse e l’indebolimento dell’inflazione, tutto ciò offre speranza per il 2024. Stiamo osservando un cambiamento nel mercato del lusso le persone acquistano più esperienze e meno oggetti e, lo stesso trend vale pure per il mercato dell’arte, meno oggetti e più esperienze legate al mondo dell’arte come eventi ed esperienze. L’arte è molto più che possedere oggetti fisici e gli eventi, esperienze e i social network associati al collezionismo dovrebbero fornire supporto al settore”. E' l'analisi di Paul Donovan, economista capo di UBS Global Wealth Management a commento del report The Art Basel e UBS Global Art Market Report 2024, scritto dall'economista culturale Dr. Clare McAndrew di Arts Economics. L'annuale rapporto è una macroeconomica fotografia completa dello stato del mercato globale dell’arte.
L'andamento di vendite nel 2023
Nel 2023, le vendite del mercato dell’arte globale si sono attestate a circa 65 miliardi di dollari, dimostrando resilienza nonostante un rallentamento del 4% su base annua, ma superando i livelli pre-pandemia del 2019 di 64,4 miliardi di dollari. Sebbene fattori come gli alti tassi di interesse, l’inflazione e l’instabilità politica hanno contribuito a rallentare la crescita nella fascia alta del mercato si è registrato un notevole aumento del 4% nel volume delle transazioni, per un totale di 39,4 milioni di dollari. Questa crescita è stata particolarmente pronunciata a livelli di prezzo più bassi, creando un contesto commerciale più vivace per i concessionari e le case d'asta in questi segmenti di mercato.
Clare McAndrew, fondatrice di Arts Economics, ha dichiarato: “Anche se le vendite di fascia alta sono state più scarse, il mercato ha continuato la sua evoluzione lungo un duplice percorso di vendita offline e online. Come in In molti altri settori, l’aumento dei costi ha rappresentato la sfida principale per le imprese nel mercato dell’arte nel 2023 la redditività è diventata un parametro monitorato più attentamente rispetto alle vendite. Per molti, l’attenzione nel 2024 si è spostata da una rapida espansione a tutti i costi a modi per raggiungere una crescita e una stabilità sostenibili e redditizie per continuare a navigare in un futuro economico e politico incerto”.
Gli highlights del report 2024
Mercati leader:
Gli Stati Uniti hanno mantenuto la loro posizione di leader nel mercato globale dell'arte, rappresentando il 42% delle vendite in valore, con un calo di 3 punti percentuali rispetto all'anno precedente.
La Cina ha superato il Regno Unito come secondo mercato globale dell'arte, con una quota che è salita al 19%, mentre il Regno Unito è tornato al terzo posto con una quota del 17%.
La Francia ha mantenuto la sua posizione di quarto mercato dell'arte con il 7% delle vendite globali.
Nel resto d'Europa si sono registrati risultati contrastanti, con un calo del 5% nel mercato della Germania, a fronte di una forte crescita in Italia e Spagna.
Principali canali e piattaforme di vendita:
Vendite online: La fiducia nelle vendite online globali è tornata a crescere nel 2023 nonostante il calo registrato nel 2022, con un aumento del 7% su base annua e una stima di 11,8 miliardi di dollari. Sebbene in calo rispetto al picco del 2021 di 13,3 miliardi di dollari, le vendite sono rimaste quasi doppie rispetto al 2019 e agli anni precedenti e hanno rappresentato il 18% del fatturato totale del mercato.
Cifre d'asta: Il totale stimato delle vendite all'asta pubbliche e private è diminuito del 5% fino a 28,9 miliardi di dollari nel 2023, pur rimanendo al di sopra dei livelli pre-pandemia del 2019.
Fiere d'arte: Nel 2023, il contributo delle fiere d'arte alle vendite dei mercanti è stato del 29%, segnando un calo del 6% rispetto al robusto ritorno osservato nel 2022, ma superando comunque i livelli registrati nel 2021 (27%). Nonostante il calo complessivo, le prospettive dei commercianti sono positive: il 39% prevede un aumento delle vendite delle fiere d'arte nel 2024, mentre solo il 14% prevede un calo.
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