"Ogni giorno in Italia una ragazza o un ragazzo, adolescente ma anche pre-adolescente, tenta il suicidio. L'incremento dei casi, negli ultimi due anni è del 75%. E sono 100mila i giovanissimi che hanno preso la strada della morte sociale, i cosiddetti hikikomori, isolati nella loro stanza, in fuga dal mondo, soli. Sono numeri impressionanti, da fall out post Covid-19". A lanciare l'allarme è Antonio D'Avino, presidente della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), in occasione del Congresso nazionale della Federazione in corso fino al 15 ottobre a Riva del Garda. Ansia e depressione abitano nelle menti dei giovani. Si diffonde anche il fenomeno dei cosiddetti hikikomori. "Si tratta — spiega Marco Crepaldi, psicologo, presidente e fondatore di Hikikomori Italia — di una pulsione all'isolamento fisico, che si innesca come reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale. I dati di cui disponiamo parlano di un 87% di maschi, ma è probabile che il numero di donne coinvolte sia sottostimato". I primi segnali evidenti di hikikomori si manifestano intorno ai 15 anni. La durata del ritiro sociale è tendenzialmente lunga, oltre i tre anni. Ci si allontana dalla scuola e da quasi tutti i contatti sociali diretti, a eccezione dei parenti più prossimi. "La dipendenza da Internet non è la causa del disagio ma un effetto e, paradossalmente, l'unica forma di interazione accettata da chi soffre", spiega l'esperto. Esiste un livello ancora più grave, quello dell'isolamento totale, dove vengono evitati anche genitori e relazioni virtuali. "È il più raro e riguarda il 6,69% della popolazione", riferisce Crepaldi, che evidenzia: "Chi si trova in questa condizione ha verosimilmente sviluppato una qualche forma psicopatologica associata al ritiro".
"La pandemia è stata una bomba atomica dal punto di vista sociale per i giovanissimi", commenta Silvia Zecca, co-referente nazionale Fimp Gruppo 'Abuso e maltrattamento dei minori'. "I lockdown, le misure restrittive e il distanziamento per la prevenzione del contagio hanno contribuito a creare un fortissimo disagio". Che la pandemia abbia avuto un grave impatto sulla salute mentale, "aumentando le condizioni problematiche del 25% rispetto al pre pandemia, colpendo un milione di persone in più", lo ha sottolineato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo al quarto Global Mental Health Summit 2022 a Roma. "La guerra in Ucraina, con migliaia di vittime e milioni rifugiati, sta avendo un impatto terribile sulla salute mentale in questo Paese ma sta anche aumentando, nella nostra società, ansia e stress connesse anche alle incertezze economiche e all'aumento del costo della vita".
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