Nonostante abbia appena compiuto 55 anni (è nata il 16 maggio 1968) la Citroën Mehari resta una delle auto più sbarazzine e anticonformiste della storia recente delle quattro ruote. Fino al 1987 ne sono state fabbricate 144.953 unità, principalmente nello stabilimento di Forest (in Belgio) e con una piccola quota (meno del10%) a Vigo in Spagna.
Atipica auto tuttofare che - nonostante la carrozzeria 'a vasca' senza finestrini - era adatta a tutte le stagioni e a tutte le strade, Mehari ha affascinato un'intera generazione per modularità, funzionalità e indubbi vantaggi economici non solo a livello di consumi ma anche per l'assenza di verniciatura o la facile sostituzione dei pezzi di carrozzeria.
La scocca - imbullonata al telaio in acciaio della Dyane 6 - era composta da sole 11 parti facilmente riparabili e si poteva pulire con un getto d'acqua sia all'interno che all'esterno. Un concept atipico, modulare ed economico, progettato con materiali sintetici moderni per l'epoca e con un design della carrozzeria fortemente innovativo, tanto da diventare negli anni una vera e propria icona automobilistica.
Mehari era stata annunciata come Dyane 6 Mehari al momento del lancio - avvenuto il 16 maggio 1968 sul campo da golf di Deauville - e deve la sua denominazione dal nome dato ai dromedari della regione del Mahra, in Nord Africa: animali noti per la loro abilità a muoversi su terreni di ogni tipo, per la loro resistenza e la loro sobrietà. Il mehari a quattro zampe è in grado di trasportare merci e passeggeri su lunghe distanze. E dal 1968 lo faceva anche la simpatica scoperta del Double Chevron.
Nel 1979 Citroën introdusse una nuova variante 4x4, che offriva caratteristiche off-road ancora oggi quasi senza rivali.
Nel 1983 furono lanciate due edizioni speciali di Méhari, la Plage venduta in Spagna e Portogallo con un look vacanziero sottolineato dal vistoso colore giallo, e la Azur, distribuita in soli 700 esemplari in Francia, Italia e Portogallo.
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