Ci hanno messo poche ore i carabinieri della compagnia di Pontedera, in provincia di Pisa, a identificare il bambino ripreso in un video mentre guida un'auto di grossa cilindrata nelle strade di Ponsacco. Quelle immagini sono ben presto diventate virali e sono circolate in centinaia di chat e post sui social. In breve tempo gli inquirenti hanno trovato l'identità del minore: un 12 straniero, nei confronti del quale scatterà una segnalazione alla procura minorile di Firenze e ai servizi sociali. Il video lo mostra di sera alla guida di un'auto potente, sorridente mentre rivolge lo sguardo allo smartphone che lo sta immortalando. Circola nelle strade del paese incrociando anche i fari di altre vetture in transito in direzione contraria. Le voci di altre due persone, con accento slavo, dell'Est Europa, forse due adulti, sembrano incitarlo ad accelerare. Poi il video si interrompe. L'analisi dei frame avrebbe appurato che la bravata risale ai mesi scorsi, forse a prima di Natale, anche se il video ha cominciato a circolare in modo virale solo ieri. Gli inquirenti entrati in possesso del filmato ci hanno impiegato poco tempo a riconoscere il protagonista della bravata. Il 12enne è già noto alle forze dell'ordine e i carabinieri inoltreranno a breve un'informativa alla procura minorile di Firenze e probabilmente anche ai servizi sociali, che dovranno verificare il ruolo nella vicenda dei genitori. Gli investigatori ritengono che il minore appartenga a una delle decine di famiglie rom che da tempo abitano in un edificio nel centro di Ponsacco e che negli anni si sono rese protagoniste di intemperanze, soprusi e aggressioni, anche compiute da minorenni ai danni di altri bambini, e piccoli reati, suscitando proteste e malumori a molti residenti. Intemperanze che hanno fatto portare il caso del cosiddetto Palazzo Rosa, un edificio nel quale abitano circa 300 persone provenienti dai campi nomadi della provincia di Pisa, anche alla ribalta delle cronache nazionali per le proteste. Gli abitanti di Ponsacco lamentano la scarsa sicurezza che si è creata "per colpa della presenza di queste famiglie". Intanto, i carabinieri, dopo l'identificazione del minore, stanno proseguendo gli accertamenti per individuare le persone che si trovavano con lui, e di cui si sentono le voci nel video, e anche per appurare a chi appartenesse l'auto.
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