Stellantis è solida sul piano finanziario e accelera sull'auto elettrica. Il presidente John Elkann sottolinea la forza del gruppo davanti agli azionisti, riuniti ad Amsterdam per la prima volta in presenza dalla nascita di Stellantis. Dall'assemblea arriva il via libera a tutti i punti all'ordine del giorno: la proposta di dividendo, gli stipendi ai manager e la nomina di Benoit Ribadeau-Dumas nel board al posto di Andrea Agnelli. "Nel 2022 abbiamo registrato solidi risultati finanziari che ci hanno distinto dai nostri concorrenti con una combinazione di scala e crescita a due cifre. Siamo fra i primi tre nel nostro settore per ricavi e margini e abbiamo raggiunto il primo posto in termini di utile operativo assoluto, pari a 23,2 miliardi di euro", spiega Elkann. Stellantis accelera la corsa all'elettrificazione con 23 modelli già sul mercato e nuovi prodotti iconici in arrivo. "Entro la fine del prossimo anno, avremo 47 modelli elettrici per i nostri clienti. Alla fine della decade saranno 75 nel mondo. Un elemento chiave è la nostra leadership nei veicoli elettrici a batteria, dove abbiamo registrato un aumento del 41% delle vendite globali anno su anno in Europa" dice Elkann che ricorda anche l'inaugurazione del primo Hub per l'Economia Circolare nello storico stabilimento di Mirafiori. I risultati della fusione tra Fca e Psa, che ha portato alla nascita di Stellantis, sono già evidenti. "Abbiamo raggiunto un livello molto gratificante di sinergie nette, pari a 7,1 miliardi, molto superiori all'impegno assunto" spiega l'amministratore delegato Carlos Tavares che sottolinea "i risultati record del 2022, raggiunti in un anno impegnativo con venti contrari" e il ruolo di terzo motore, dopo Europa e Nord America, del 'resto del mondo' ("entro 2-3 anni sarà alla pari con le altre due aree"). "Avevamo l'ambizione di guidare il modo in cui il mondo si muove. Siamo ancora giovani, ma stiamo già iniziando a mantenere la nostra promessa in un momento cruciale per il settore" incalza Elkann. "Il gruppo - aggiunge Tavares - sta generando cassa a sufficienza per finanziare gli investimenti e raggiungere i suoi obiettivi". Elkann insiste sul concetto di meritocrazia. "Riconosciamo l'impegno delle nostre persone e il loro contributo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati. Quest'anno i nostri 272.000 dipendenti nel mondo hanno risolto problemi e prodotto risultati. Ecco perché hanno beneficiato di un compenso record di 2 miliardi di euro legato ai risultati dell'anno scorso, 200 milioni di euro in più del 2022". Un concetto su cui ritorna a proposito degli stipendi dei manager: "premiamo le prestazioni in base al raggiungimento di obiettivi ambiziosi, sia finanziari sia Esg", afferma il presidente di Stellantis. Critica la Fiom: "La ratifica di 4,5 miliardi agli azionisti e un compenso dell'amministratore delegato Carlos Tavares che potrebbe nel 2023 raggiungere 23,5 milioni di euro, sono decisioni inaccettabili rispetto agli interessi dei lavoratori, dei siti del gruppo e del nostro Paese", osserva il coordinatore automotive Simone Marinelli.
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