"Occorre molta prudenza nel
valutare gli ultimi dati di mercato dei veicoli commerciali e
soprattutto quelli relativi ai mezzi pesanti. Gli incrementi
registrati dalle rilevazioni statistiche sono in gran parte
dovuti alle consegne di veicoli prenotati ancor prima
dell'attuale crisi logistica, dei chip e dei componenti che
hanno ritardato e continuano a ritardare le operazioni di
vendita". Lo afferma Massimo Artusi, vice presidente di
Federauto con delega Trucks&Van, commentando le rilevazioni
statistiche sulle immatricolazioni dei veicoli industriali negli
ultimi mesi.
"Gli ordini, in realtà - prosegue Artusi - continuano a non
essere in linea con le aspettative, non solo a causa della crisi
dei materiali che condiziona ancora il mercato, ma anche per una
serie di altre cause legate all'attuale fase economica che
incidono sui costi d'esercizio delle imprese: dall'aumento del
prezzo dei carburanti a quello dei costi per sostenere
l'assunzione di nuovi autisti, dall'aumento dei tassi di
interesse, da un'inflazione che fatica a rallentare, a
un'incertezza generale che non aiuta le aziende di autotrasporto
a programmare, aggravata dalla fine dei crediti di imposta sugli
investimenti. In questo quadro è certamente positivo che
finalmente sia stato firmato il decreto che stanzia 25 milioni
per incentivare l'acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente
avanzati, anche se prevalentemente legati a una rottamazione
sempre più difficile da utilizzare per la sostanziale mancanza
di veicoli da rottamare. Si tratta, tuttavia, di fondi
stanziati lo scorso anno, per cui non c'è che da augurarsi che
con maggiore sollecitudine vengano finalmente erogati i 280
milioni (80 del 2022, 200 della legge di Bilancio per il 2023)
destinati alle imprese di autotrasporto proprio per permettere
loro di mitigare gli effetti del balzo dei costi del carburante,
oltre agli ulteriori 25 milioni previsti per il 2023 per il
rinnovo del parco".
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