Il cambiamento che ha pervaso il mondo automotive, e porterà alla produzione esclusiva di vetture ad emissioni zero entro il 2035, è partito da tempo in casa Toyota, precisamente con la prima generazione di Prius, nel 1997, la vettura che ha dato inizio all'elettrificazione di massa. La lotta alla CO2 è diventata necessaria per cambiare non solo le abitudini di chi guida e l'approccio verso l'auto, ma soprattutto il rapporto con l'ambiente, perché, citando il fisico Massimo Temporelli, "oggi noi siamo al centro di un ecosistema, ma è dalla relazione con esso che nasce il valore".
Il cammino verso la neutralità carbonica che Toyota punta di raggiungere entro il 2050, passa attraverso un'evoluzione dei suoi modelli che non rinuncia a soluzioni alternative alla sola auto a batteria, l'elettrica al momento più diffusa, ma percorrendo, parallelamente, la strada dell'idrogeno. Nel frattempo, "con le full hybrid e le full hybrid plug-in rendiamo accessibili le vetture a basse emissioni - ha dichiarato Luigi Lucà, amministratore delegato di Toyota Motor Italia - in questa fase di transizione verso la mobilità del futuro, che riteniamo durerà tra i 10 ed i 15 anni, e nella quale dobbiamo confrontarci come produttori di auto con carenze di materie prime e di infrastrutture di ricarica". Così, fino al 2026 Toyota lavorerà per proporre sistemi sempre più complessi, come la power unit della Prius di ultima generazione, che arriverà sulla nuova CH-R.
"A livello europeo - aggiunge Lucà - entro il 2025 il 90% delle vendite sarà elettrificato, mentre, entro il 2030, il 50% saranno a zero emissioni, ed entro il 2035 il 100% delle vendite sarà a zero emissioni grazie ad auto a batteria ed a celle a combustibile alimentate ad idrogeno. Toyota però si è portata avanti con il lavoro, visto che, "negli ultimi anni - ha spiegato Lucà - il 75% delle nostre vendite è elettrificato, e ad oggi il 50% del nostro parco circolante è elettrificato".
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