/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Urso: 'Per Ue transizione elettrica auto non sarà più un dogma'

Urso: 'Per Ue transizione elettrica auto non sarà più un dogma'

Fusilli (Renault): 'Bene gli incentivi, ma serve una visione di lungo periodo'

TORINO, 07 giugno 2024, 14:30

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"La transizione elettrica delle auto non può e non deve essere un dogma. Lo è stato, certamente lo è stato in questa legislatura europea, lo è stato per questa Commissione europea, ma non può esserlo più in futuro. E sono certo che non lo sarà più con il nuovo Parlamento europeo e con la nuova Commissione europea". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all'Automotive Business Summit 2024 del Sole 24 e di Radio 24.
    Secondo il ministro, il nuovo Parlamento europeo e la nuova Commissione "saranno più consapevoli del fatto che occorra conciliare la sostenibilità ambientale con quella sociale e produttiva in un settore strategico dell'economia europea italiana a cui noi non vogliamo e non possiamo assolutamente rinunciare, anche perché abbiamo nel nostro paese una straordinaria filiera dell'automotive che è un orgoglio del made in Italy, un'eccellenza a livello globale".
    "Il successo dell'Ecobonus - ha proseguito il ministro - ci fa riflettere sulle ulteriori misure che dobbiamo adottare dopo questo piano incentivi per soddisfare le esigenze delle nostre famiglie e per rendere l'aria più salubre. Gran parte delle richieste degli ecobonus, soprattutto per quanto riguarda le auto elettriche, è passata attraverso i concessionari, ai quali si è rivolta la clientela privata, una parte anche attraverso le società di autonoleggio. In poche ore è stata esaurita l'intera dotazione di risorse, pur molto significativa, di oltre 200 milioni di euro, destinati appunto all'acquisto di auto elettriche" ha ricordato Urso..
    "Con Stellantis abbiamo avviato un confronto per restituire centralità all'Italia nella strategia del gruppo e anche per mitigare gli effetti, soprattutto occupazionali, del passaggio dalle piattaforme endotermiche a quelle elettriche, che avverrà comunque in maniera più graduale, grazie proprio al successo che abbiamo ottenuto nella rimozione dell'ostacolo dell'Euro 7.
    L'esito di questo confronto, in alcuni momenti anche serrato, come è giusto che sia, ma comunque trasparente e responsabile - ha aggiunto Urso - ha portato anche alla recente revisione del piano industriale, annunciata la scorsa settimana da Tavares, in cui Stellantis si è assunta l'impegno davanti al governo e ai sindacati, e quindi all'Italia, di raggiungere l'obiettivo di un milione di veicoli prodotti negli stabilimenti italiani.
    Dobbiamo gestire insieme questa transizione, nella consapevolezza che l'auto deve tornare a essere un elemento trainante dell'industria italiana". 

 "L'iniziativa del governo è sicuramente apprezzabile e corretta, ma manca una visione di lungo periodo. Gli incentivi messi in pista adesso non copriranno neppure tutto il 2024, non c'è visibilità su cosa succederà in futuro. Le case automobilistiche hanno bisogno di una visibilità a lungo raggio che non vediamo". Lo ha detto Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia.
L'ad di Renault ha sottolineato quanto sia indispensabile la democratizzazione dell'elettrico "altrimenti l'obiettivo 2035 non sarà raggiungibile. Le case automobilistiche però non possono agire da sole".
Fusilli ha parlato della 'Lettera all'Europa di Luca de Meo: una roadmap per una politica industriale europea, competitiva e decarbonizzata'. "Non riusciamo ad avere unità d'intenti, a giocare come squadra contro squadre più attrezzate di noi come gli Usa e la Cina. La Cina sta incredibilmente supportando da 20 anni le proprie aziende per transitare verso l'elettrico, gli Stati Uniti stanno aiutando con con centinaia di miliardi i clienti per acquistare l'elettrico e noi in Europa fino a oggi ci limitiamo ad emettere regole e sanzioni. Questo rende il gioco complicato.
Proviamo a giocare in squadra, non tante piccole squadre contro grandi squadre. Mettiamo insieme scienziati, governi, case automobilistiche. Condividiamo quello che è condivisibile, è questo il senso appello di De Meo". 

"I cinesi hanno un vantaggio competitivo diffuso non solo sull'elettrico, ma anche sui veicoli a combustione interna. L'ingresso di prodotti cinesi competitivi riguarda anche i motori a combustione, ibride e plug-in". Lo ha affermato Dario Duse, responsabile di AlixPartners.
"C'è un arrivo di veicoli cinesi, non un'invasione. La Cina ha sviluppato prima la tecnologia dell'elettrico e poi la capacità produttiva, ha sviluppato un network di partnership, ha messo al sicuro le materie prime. E' stato un percorso lungo sovvenzionato dal governo cinese con 60 miliardi di dollari. Ora cercheranno di svilupparsi anche fuori dalla Cina, hanno un livello di aggressività e velocità molto forte, si sono attrezzati con partnership che hanno saputo gestire in modo flessibile", ha sottolineato Duse..
"La percezione del brand e del prodotto - ha osservato - è un elemento importante, ci vuole tempo per fare accettare ai consumatori il brand. Da una recente indagine risulta che il 60-70% degli europei è disponibile a prendere in considerazione l'acquisto di un veicolo elettrico cinese se ha un vantaggio di costo del 20%. Il brand è un'arma di difesa, ma consumatori attenti alle tecnologie sono più abituati ai nuovi marchi.
Un'altra leva può essere quella della distribuzione e dell'assistenza. E' un film già visto, si deve combattere sul fronte dei prodotti, dei contenuti e dei prezzi".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza