Il ceo di Mercedes e neo
presidente di Acea, Ola Kallenius, ha lanciato un appello a
Bruxelles: stop ai dazi punitivi e al protezionismo contro le
auto elettriche cinesi. "Nessuno è in disaccordo sul fatto che
la parità di condizioni" di mercato "sia una discussione
legittima, la domanda è: quale strumento usare?" e "non
accelerare il protezionismo perché abbiamo molto da perdere", ha
detto il numero uno della casa di Stoccarda in un'intervista al
Financial Times, esortando l'Ue a negoziare con Pechino per
incentivare l'apertura di stabilimenti cinesi sul suolo europeo
come parte di una strategia più ampia tesa a scongiurare guerre
commerciali e promuovere una competizione più aperta.
Sul fronte transatlantico, Mercedes guarda con fiducia alla
collaborazione con il futuro presidente americano, Donald Trump,
nonostante le minacce di dazi. "Dobbiamo avviare un dialogo
costruttivo per creare un quadro politico affidabile per la
prosperità, l'occupazione e la crescita", ha spiegato Kallenius
alla Bild am Sonntag. Sulla stessa linea anche l'altro gigante
tedesco dell'auto, Volkswagen: "Siamo presenti negli Stati Uniti
da oltre 75 anni, con decine di migliaia di dipendenti. Ci
consideriamo parte della società americana e continueremo a
collaborare con la futura amministrazione", ha sottolineato il
ceo Oliver Blume.
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