La corsa all'elettrico ha subito un forte rallentamento nell'ultimo anno nonostante il prezzo medio delle vetture a zero emissioni che, negli ultimi 5 anni, ha registrato una contrazione sui mercati di Europa, Cina e Usa, e all'aumento dei listini delle vetture endotermiche. In Italia una vettura alla spina costa il 25% in più di una tradizionale, ma dall'anno in corso il gap è destinato a ridursi per l'arrivo sul mercato di diversi nuovi modelli con prezzi inferiori ai 30mila euro. È questo in estrema sintesi lo scenario che emerge dallo studio di Jato Dynamics 'Il prezzo giusto dell'auto elettrica', presentato a Roma in occasione della partenza da piazza San Pietro della quinta edizione di From 100% to 5%, la più grande prova comparativa europea organizzata da Motor1.com e InsideEVs per misurare l'efficienza delle auto elettriche.
Nel dettaglio, lo studio mette in evidenza il rallentamento della spinta elettrica a livello globale: se, infatti, dal 2019 al 2023 si è registrato un balzo da 1,4 a 7,4, milioni di unità, nei dodici mesi successivi le BEV sono aumentate solo di 1 milione e 200mila unità. In questo mercato il 51% dei veicoli è realizzato da costruttori cinesi, il 22% da brand americani, il 18% da marchi europei. Il report evidenzia come negli ultimi 5 anni il prezzo medio delle auto elettriche in tutto il mondo abbia registrato un deciso calo a fronte, invece, di un aumento medio dei prezzi di listino delle vetture con motore endotermico.
Dal 2018 al 2024 il prezzo medio delle auto elettriche in Europa è diminuito del 15%, mentre i veicoli a benzina e diesel hanno visto un aumento del 7%. Tuttavia, in Italia una vettura elettrica costa ancora il 25% in più rispetto a una endotermica, con un prezzo medio di 67.058 euro, superiore alla media europea e statunitense, ma ben distante dai 29.682 euro del mercato cinese. Il 2025 potrebbe segnare una svolta grazie all'arrivo di modelli di segmenti A e B con costi sotto i 30.000 euro, destinati a ridurre il divario con le tradizionali endotermiche.
La crescita globale delle BEV rallenta, ma i costruttori cinesi dominano il mercato con il 51% della produzione mondiale, seguiti da USA (22%) ed Europa (18%).
''La varietà di offerta è la linfa del mercato - ha detto il direttore di Motor1 e InsideEVs e ideatore dell'iniziativa Alessandro Lago, commentando i dati - stimola l'interesse, la competizione e il miglioramento dei prodotti. Nel 2025, l'auto elettrica potrebbe beneficiare di condizioni favorevoli, ma resta il rischio che i pregiudizi, alimentati dal dibattito pubblico, rallentino la sua diffusione".
Lo studio è stato presentato a margine della quinta edizione della comparativa organizzata da Motor1 e InsideEVs che ha visto confrontarsi sul circuito pubblico più grande d'Europa, il Grande Raccordo Anulare di Roma, 12 auto elettriche: Alfa Romeo Junior - Citroen eC3 - Ford Explorer - Hyundai Inster - Kia EV3 - Lancia Ypsilon - Mini Aceman - Omoda 5 EV - Renault 5 - Skoda Elroq - smart #1 - Volvo EX30. I risultati del test saranno resi noti il prossimo 10 febbraio. Nel corso della presentazione a commentare i dati sul mondo elettrico, dal punto di vista della capillarità, dei prezzi, dell'autonomia e soprattutto dell'efficienza, Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia, che ha evidenziato l'importanza di ''lavorare per salvaguardare e accrescere la competitività della nostra filiera in un dominio tecnologico in cui, ad oggi, l'UE non è il player più forte". A fargli eco Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae e Francesco Naso (Motus-E) per i quali è necessario prevedere piano di sostegno pluriennali, capaci di accompagnare i clienti verso la transizione.
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