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Tesla crolla in Cina, BYD sempre più competitiva

Tesla crolla in Cina, BYD sempre più competitiva

Al via controdazi di Pechino. Media, Xi aspetta Trump ad aprile

PECHINO, 11 marzo 2025, 16:08

Antonio Fatiguso

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© ANSA/EPA

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Elon Musk smarrisce il tocco magico in Cina. La sua Tesla dimezza a febbraio le vendite, a 30.688 veicoli, sotto i colpi delle soluzioni tecnologiche dei costruttori locali di e-car, BYD in testa.
E, nel giorno dell'entrata in vigore dei controdazi voluti da Pechino su 22 miliardi di dollari di beni Usa scelti per colpire la base rurale del presidente Donald Trump, emerge lo scenario di una possibile visita in Cina del tycoon per incontrare Xi Jinping già ad aprile, secondo una ricostruzione del South China Morning Post.
In controtendenza rispetto a Tesla, BYD ha venduto 67.025 di e-car (+187%) lo scorso mese grazie a modelli più economici e a tecnologie avanzate che stanno erodendo l'appeal innovativo per cui erano popolari le auto di Musk. Il gruppo texano è scivolato all'undicesimo posto tra i primi 12 produttori, con una quota di mercato del 3,9%. BYD ha invece consolidato la leadership al 15%, includendo anche la vendita di auto ibride. Una situazione ben diversa, dunque dall'Europa, dove la consistente perdita di quote di mercato di Tesla - spiegano molti analisti - è in gran parte legata alla discesa di Musk nell'agone politico.


Secondo Morgan Stanley, l'outlook di Tesla non è promettente nel medio termine. I ricavi in Cina, hanno stimato gli analisti della banca d'affari americana, sono destinati a calare dal 21% del 2024 a meno del 7% entro il 2030. Tranne che la società statunitense non decida la svolta con un più robusto taglio dei prezzi di vendita e un'integrazione più profonda con la tecnologia locale.
Una Tesla Model Y o Model 3 costa in media 33.500 dollari; la berlina Song Plus del gruppo cinese 21.000 dollari, grazie a prezzi limati dell'8-18% e alla costante richiesta ai fornitori di tagliare i loro listini. Un'altra differenza è la guida assistita avanzata. Tesla ha rilasciato in Cina un aggiornamento del suo sistema Full Self-Driving che costa 8.800 dollari. BYD ha annunciato a febbraio l'integrazione delle funzioni di intelligenza artificiale di DeepSeek, la stella mandarina dell'IA, nei suoi software per e-car. E ha promesso poi di dotare tutti i suoi modelli con il sistema di guida autonoma avanzato God's Eye, inizialmente su 21 modelli Nev, tra cui alcuni con prezzi sotto i 100mila yuan (circa 13.700 dollari), parte dell'ambizioso e aggressivo piano per vendere fino a 6 milioni di veicoli nel 2025.
Sul fronte dei dazi, nel mirino di Pechino sono finiti con aliquote del 10-15% beni quali soia, cotone, pollame e mais a coprire la stragrande maggioranza dell'export agricolo a stelle e strisce verso la Cina, in risposta alle tariffe aggiuntive del 20% del tycoon su circa 440 miliardi di import di made in China.
La scorsa settimana sono state sospese le importazioni del legname statunitense sui timori dei parassiti rilevati: un business da 850 milioni, in base ai dati del 2024. Esperti ed agricoltori Usa iniziano a valutare scenari in versione 2.0 del 2018, quando la battaglia sui dazi di Trump causò perdite per 27 miliardi al settore agricolo americano, nonostante gli indennizzi federali fino a 23 miliardi.
Per altro verso, la Cina, in una lezione imparata dalla prima guerra dei dazi, ha più da perdere in una risposta commisurata alle mosse Usa, avendo un export verso gli Stati Uniti più corposo. E poi, con l'economia malconcia, la via mestra è quella del compromesso. La scorsa settimana, il ministro del commercio Wang Wentao ha detto di aver invitato le controparti Usa per un incontro. E a febbraio Trump ha affermato di ritenere "possibile" un nuovo accordo commerciale con il Dragone. Ora, secondo il South China Morning Post, l'incontro Trump-Xi è oggetto di trattative con l'ipotesi che possa tenersi ad aprile in Cina. 

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