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Bozza piano auto Ue, 'sì a incentivi per spingere e-car'

Bozza piano auto Ue, 'sì a incentivi per spingere e-car'

'Linee guida ai 27 per trovare fondi a cui attingere, parità di condizioni con produttori esteri'

BRUXELLES, 28 febbraio 2025, 20:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Ue intende rafforzare la domanda di auto elettriche con "misure prioritarie": linee comuni per sostenere gli incentivi nazionali all'acquisto, aiutare i Paesi a trovare nuove fonti di finanziamento da cui attingere, promuovere il leasing sociale e il mercato dell'usato, nonché il rinnovo delle flotte aziendali con e-car.
    Lo si legge nella bozza del piano Ue per l'automotive in arrivo il 5 marzo, di cui l'ANSA ha preso visione.
    Nel testo, ancora suscettibile di modifiche, non vi sono riferimenti alla richiesta principale del settore di congelare le multe previste già quest'anno per chi non centra i target intermedi di taglio delle emissioni di CO2. 

 "L'accesso al mercato estero e parità di condizioni rispetto ai concorrenti stranieri sono essenziali per il successo" dell'automotive europeo: "la Commissione europea garantirà continui miglioramenti" alla concorrenza equa "con un set di strumenti rafforzato e un pacchetto di azioni 'fair play'".


"L'Ue proporrà, in cooperazione con i Paesi membri e l'industria, condizioni per gli investimenti esteri in entrata nel settore" e indica l'intenzione di continuare a vigilare sui maxi-sussidi della Cina alle e-car.

Il documento è stato trasmesso ieri in serata ai partecipanti del Dialogo strategico sul futuro dell'automotive, che lunedì incontreranno la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nell'ultima riunione prima che Bruxelles presenti il suo piano ad hoc per il settore mercoledì.
Non solo incentivi. Bruxelles promette un pacchetto dedicato alle batterie per lo sviluppo "di un'industria europea di celle e componenti per batterie", valutando la possibilità di sostenere le aziende che producono batterie nell'Ue con criteri minimi non legati al prezzo delle componenti. Nel testo viene indicata anche la volontà di stabilire "requisiti di contenuto europeo", ovvero Made in Europe, per le celle e le componenti delle batterie dei veicoli elettrici venduti nell'Ue. Bruxelles esplorerà inoltre "un sostegno finanziario dedicato agli impianti di riciclaggio delle batterie".
Focus anche sulla realizzazione delle infrastrutture di ricarica, punto sul quale è richiesta un'accelerazione.
Bruxelles pubblicherà "orientamenti e raccomandazioni agli Stati membri" per accorciare i tempi di attesa per le connessioni alla rete dei punti di ricarica.
Il documento presenta ancora spazi vuoti al paragrafo dedicato all'allineamento delle case automobilistiche agli standard di emissione CO2. Per alcuni partecipanti al Dialogo strategico, la Commissione "identifica i progetti rilevanti, ma lo schema del suo piano d'azione si concentra troppo strettamente sull'elettrificazione, trascurando significativi rischi finanziari e occupazionali", ha accusato Benjamin Krieger, Associazione europea dei fornitori automobilistici (Clepa), sollecitando un "sostegno urgente all'innovazione e a un approccio tecnologico diversificato", che includa anche i motori ibridi Plug In e l'idrogeno.
"Gli obiettivi di CO2 del 2025 sono l'elefante nella stanza.
La Commissione sacrificherà la misura principale per aiutare l'Europa a raggiungere la Cina?", è stata la domanda retorica di Julia Poliscanova della Ong Transport&Environment che - in attesa di sapere quale sarà la decisione finale Ue sui target - ha ammonito sulla necessità di non cambiare rotta per non creare incertezza. 

"Con grande rammarico e stupore riscontriamo l'assenza, nel documento preliminare circolato della Commissione, delle misure ritenute essenziali per il nostro settore e degli interventi urgenti e necessari di cui da mesi discutiamo con la Commissione europea. Lo afferma in una nota Roberto Vavassori, presidente di Anfia, commentando la bozza del piano Ue sull'auto. Secondo l'associazione non è presente "il ridisegno complessivo del percorso della transizione alla decarbonizzazione della mobilità". Questo, spiega l'Anfia, "deve necessariamente contemplare l'adozione del principio di neutralità tecnologica invocato anche dal Rapporto Draghi. Deve quindi essere consentito l'utilizzo dei carburanti non di origine fossile a basso o nullo contenuto carbonico secondo il principio Lca. Questi vettori energetici, unitamente all'idrogeno, serviranno ad alimentare i veicoli progressivamente elettrificati quali plug-in hybrid o dotati di range extender". Inoltre, è necessario focalizzare il piano di ricerca europeo sul tema dell'energia, anche per la mobilità, "contemplando quindi nuove chimiche e sistemi costruttivi per le batterie da realizzare in Europa". Occorre poi "ridurre in maniera consistente il divario del costo dell'energia della nostra filiera rispetto ai concorrenti internazionali e avere il coraggio di mettere mano ad un piano decennale di rinnovo del parco circolante UE secondo i criteri di basse o nulle emissioni".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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