La chirurgia metabolica è più efficace dei farmaci e degli interventi sullo stile di vita per controllare, a lungo termine, le forme gravi di diabete di tipo 2. A dirlo è uno studio pubblicato su Lancet e realizzato dal King's College di Londra e dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, che riporta i risultati di un lavoro durato 10 anni. Sono stati analizzati 60 pazienti con diabete di tipo 2 in stadio avanzato che sono stati sottoposti a interventi sullo stile di vita o alla chirurgia metabolica, cioè a quelle operazioni di bypass gastrico o di diversione biliopancreatica.
Lo studio ha dimostrato che il 37,5% dei pazienti trattati chirurgicamente è stato in grado di mantenere la glicemia non diabetica senza bisogno di farmaci per il diabete. "I risultati di questo studio forniscono le prove scientifiche più solide fino ad ora che il diabete 2 è una malattia curabile, non inevitabilmente progressiva e irreversibile", spiega Francesco Rubino, autore senior dello studio.
Rispetto al trattamento medico convenzionale la chirurgia ha anche portato a un migliore controllo metabolico generale, un minor rischio cardiovascolare, una migliore funzionalità renale e una migliore qualità della vita. In particolare, i pazienti trattati chirurgicamente hanno avuto una significativa minore incidenza di complicanze legate al diabete, inclusi eventi avversi cardiaci, renali e neurologici. La chirurgia metabolica ha anche ridotto l'uso di farmaci, compresi quelli per il diabete, l'ipertensione e la dislipidemia.
"Questi dati confermano l'idea che la chirurgia può essere un approccio economico al trattamento del diabete di tipo 2 - commenta Geltrude Mingrone, prima autrice dello studio, docente di Medicina presso l'Università Cattolica di Roma e docente di Diabete e Nutrizione al King's College di Londra - Le prove sono ormai più che convincenti che la chirurgia metabolica dovrebbe essere considerata come la principale opzione terapeutica per il trattamento di pazienti con grave diabete di tipo 2 e obesità".
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