Nel 2022 il personale in forze al
servizio sanitario nazionale è aumentato di 8.036 unità rispetto
all'anno precedente, con un incremento dell'1,3%. Nel complesso,
sono poco più di 625 mila i dipendenti del servizio sanitario:
tra questi, 101.827 medici e 268.013 infermieri. Rispetto al
periodo pre-pandemia, il personale complessivo risulta
leggermente aumentato, è stabile il numero di medici mentre
quello di infermieri è cresciuto di oltre 10 mila unità. Sono i
dati che si evincono dall'ultima edizione dell'Annuario
statistico del Servizio Sanitario Nazionale pubblicata dal
ministero della Salute.
Il rapporto fotografa la difficoltà del personale medico sul
territorio. I 39.366 medici di medicina generale seguono in
media 1.324 pazienti ciascuno, un livello di poco inferiore al
limite di 1.500 assistiti fissato dalla convenzione. Tuttavia,
la cifra nasconde un'ampia variabilità: si va dai 1.589
assistiti per medico della Lombardia, dove oltre il 70% dei
dottori ha più di 1.500 pazienti, ai 1.090 del Molise.
Non dissimile la situazione dei pediatri: il carico medio di
pazienti per ogni medico è di 993 bambini (rispetto agli 800
fissati dal contratto), con una forbice che va dagli 863 bambini
per pediatra della Toscana ai 1.281 del Piemonte.
Tra i trend individuati dal report, la crescita dei giovani
medici di medicina generale e pediatri: i medici di famiglia
con meno di 6 anni di anzianità di laurea sono aumenti del 65,5%
rispetto al 2021 e di ben 10 volte rispetto al 2009, mentre i
pediatri di libera scelta con meno di 2 anni di anzianità di
specializzazione sono cresciuti del 70% rispetto al 2021.
Tuttavia, oltre il 70% continua ad avere oltre 27 anni di
anzianità di laurea.
Nel 2022 si contano anche 10.671 medici di guardia medica
dislocati in 2.831 postazioni, pari a 18 medici ogni 100.000
abitanti. Forti, anche in questo caso, le differenze
territoriali: si va dai 44 medici per 100 mila abitanti della
Basilicata ai 3 del Friuli Venezia-Giulia e Valle d'Aosta.
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