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L'IA cambia la ricerca farmaceutica, 90% di successi

L'IA cambia la ricerca farmaceutica, 90% di successi

Studio, la produttività delle ricerca potrebbe raddoppiare

ROMA, 12 giugno 2024, 16:24

Redazione ANSA

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L'IA mostra un notevole potenziale nel miglioramento dei trial clinici, riducendo tempi e costi di sviluppo dei farmaci. Durante la fase I dei trial clinici, le molecole scoperte tramite IA hanno mostrato un tasso di successo dell'80-90%, nettamente superiore rispetto alla media dei metodi tradizionali. Secondo uno studio di Boston Consulting Group (BCG) l'adozione dell'IA ha portato a un aumento delle molecole scoperte, con un incremento del 60% annuo negli ultimi dieci anni e una presenza di oltre il 30% di molecole IA nella pipeline clinica del 2023.
    Se i valori osservati si manterranno, quindi, l'IA potrebbe raddoppiare la produttività complessiva della ricerca farmaceutica. L'IA sta già migliorando la ricerca in ambito farmaceutico e punta ad accelerare i tempi di ricerca di farmaci innovativi, rendendoli così disponibili in tempi più brevi e a costi inferiori. Le molecole di farmaci e vaccini scoperte grazie all'IA sono infatti aumentate in modo sostanziale nel 2022, cominciando a eguagliare il numero di molecole scoperte in modo tradizionale.
    Dopo aver analizzato le ricerche delle aziende biotech AI-native, tramite la consultazione di database pubblici, la ricerca si è focalizzata sull'utilizzo di questa tecnologia per la scoperta e l'identificazione di nuove molecole. Stando ai risultati, dal 2015, sono state introdotte 75 molecole in fase clinica, di cui 67 ancora in fase di sperimentazione al 2023.
    Negli ultimi 10 anni, il numero complessivo di molecole scoperte è cresciuto del 60% ogni anno, suggerendo la prospettiva di un picco nell'uso dell'IA nelle attività di Ricerca e Sviluppo in futuro.
    Per Augusto Incampo, Managing Director e Partner di BCG "negli ultimi anni, il numero di molecole utili allo sviluppo di farmaci e vaccini scoperte attraverso questa tecnologia è aumentato esponenzialmente. I primi in clinica sono promettenti e mostrano la possibilità di conseguire enormi benefici in termini di produttività." 

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