Pochi giorni a Natale e oltre ai
regali sotto l'albero ecco anche i compiti delle vacanze, non di
rado fonte di stress familiare. Ma, adottando gli accorgimenti
giusti come un piano di lavoro per suddividere l'impegno nei
giorni di vacanza e fare una pausa ogni 20-40 minuti, sono
alcune delle 'dritte' che aiutano a svolgere quanto richiesto
dai docenti senza stress. I consigli arrivano dalla pedagogista
clinico Federica Ciccanti, che è anche Mediatrice familiare e
autrice di Regole facili. Genitori felici (e figli anche) edito
da Vallardi. Secondo un'indagine di Trends in International
Mathematics and Science Study in 39 paesi, gli insegnanti
italiani assegnano in media più compiti rispetto ai colleghi
stranieri.
Iniziare con un piano di lavoro con un timing di
realizzazione di tutti i compiti assegnati; quindi, diario alla
mano, si contano i giorni effettivi a disposizione per farli,
escludendo se possibile i week end e naturalmente i giorni
festivi. Si contano pagine ed esercizi da fare, e si inizia una
programmazione decidendo in modo condiviso - genitori e figli -
quante ore dedicare allo studio. E poi ecco il suggerimento
salva-imprevisti: al tempo stimato necessario va aggiunto un 20%
in più, perché una difficoltà può sempre capitare. Le materie di
studio vanno alternate (quindi prevedere poco di più materie
ogni pomeriggio dedicato ai compiti) e vanno previste anche
delle pause dove i bambini possono distrarsi giocando. È
importante idratarsi bevendo acqua e concedersi una
chiacchierata nel mentre. È inoltre cruciale trovare momenti di
condivisione familiare. Si può andare a una mostra o visitare
luoghi inerenti gli argomenti dei compiti. Oppure, si può
parlarne a tavola, o nei momenti di relax sul divano, spegnendo
smartphone e TV. Serve anche fare una pausa ogni 20-40 minuti, a
seconda dell'età, sgranchendosi le gambe magari con una
passeggiata. È nelle pause, e durante il sonno, che le
informazioni si consolidano nella mente. Senza il giusto tempo
di riposo, i concetti appresi non sedimentano in modo
efficiente. Le pause sono anche un ottimo anti-stress, spiega
ricordando che situazioni di stress prolungato possono
demotivare e la motivazione e la linfa vitale di uno studente.
"I compiti dovrebbero avvicinare i bambini alla scuola e
mantenere vivo l'interesse verso essa. Dovrebbero essere il
momento privilegiato in cui colmare la curiosità alimentata dai
contenuti appresi in classe", conclude.
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