Trovato l'innesco della reazione al glutine che causa la celiachia: grazie a un modello dell'epitelio intestinale ricostruito in laboratorio, è stato possibile dimostrare per la prima volta che le sue cellule sono direttamente coinvolte nell'attivazione del sistema immunitario. La scoperta, pubblicata sulla rivista Gastroenterology da un team internazionale guidato dalla McMaster University in Canada, potrà aprire la strada allo sviluppo di nuove terapie contro la celiachia.
Questa malattia autoimmune colpisce una persona su cento e la sua diffusione è quasi raddoppiata negli ultimi 25 anni. Chi ne soffre è costretto a eliminare dalla dieta tutti quegli alimenti che contengono tracce di glutine (una proteina presente nel grano, nella segale e nell'orzo) per evitare pesanti sintomi intestinali e problemi di assorbimento.
Per individuare l'innesco della reazione immunitaria al glutine, i ricercatori hanno sviluppato dei modelli (organoidi) dell'epitelio che riveste il lume intestinale usando cellule di pazienti celiaci e di topi transgenici. Sono così riusciti a osservare quali molecole allertano le cellule immunitarie avvisandole della presenza del glutine e, ricostruendo la catena degli eventi, hanno dimostrato che l'epitelio gioca un ruolo cruciale nell'attivare la risposta immunitaria.
Un'altra scoperta importante è che, dopo aver rilevato il glutine, l'epitelio invia segnali più forti alle cellule immunitarie se sono presenti anche agenti patogeni. Ciò significa che potrebbe essere possibile prevenire la celiachia nelle persone a rischio individuando la presenza del patogeno e inibendo la sua interazione con il glutine e l'epitelio intestinale.
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