Scoperto il meccanismo grazie al quale il cervello umano distingue gli eventi nella memoria, ricordando fatti avvenuti nello stesso luogo in momenti diversi e quindi permettendo poi di adottare comportamenti diversi in base al contesto, Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Allo studio hanno partecipato l’Università di Bristol e il Central Institute of Mental Health di Mannheim
I ricercatori coordinati da Eleonora Russo si sono concentrati sull’ippocampo, una sorta di Gps del cervello, che fornisce costantemente informazioni sulla nostra posizione nello spazio e crea mappe personalizzate dell’ambiente, arricchite da elementi sensoriali associati alle esperienze fatte in quei luoghi. L’ippocampo può comunicare con il resto del cervello, tra le altre cose, attraverso le cosiddette ‘sequenze theta’, che si generano quando i neuroni si attivano in successione rapida e ordinata: queste sequenze theta ‘comprimono’ le informazioni in pochi millisecondi, ed è infatti ormai noto il loro ruolo fondamentale nel consolidamento delle memorie a lungo termine durante il sonno.
Gli autori dello studio, però, combinando nuovi dati con modelli matematici, hanno scoperto che i neuroni dell’ippocampo possono modificare l’ordine secondo il quale attivarsi, proprio in funzione delle informazioni sul contesto che stanno elaborando. “Questa osservazione – afferma Russo – non solo ci aiuta a capire meglio come le informazioni contestuali possano essere usate per guidare il nostro comportamento, ma ci suggerisce anche le potenziali strategie utilizzate dal nostro cervello per immagazzinare memorie episodiche”.
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