Due materiali simili al grafene riescono a controllare l'interazione fra luce e materia, rendendo possibili numerose applicazioni, da tecniche di diagnosi a materiali piu' resistenti al calore fino a nuovi dispositivi per la realta' aumentata. Autore della scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, e' il gruppo di ricerca guidato da Konstantin Novoselov, dell'Universita' Nazionale di Singapore e premio Nobel nel 2010 per la scoperta del grafene, e da Luis Martin-Moreno, dell'Universita' spagnola di Saragozza.
Si chiamano disolfuro di renio e il diseleniuro di renio e sono due materiali stratificati simili al grafene, ossia sono composti da sottili fogli fatti da un solo strato di atomi legati tra loro e che per questo sviluppano una serie di proprieta' particolari. In questo caso i due materiali sono in grado di controllare la propagazione della luce in modi impossibili per i materiali classici.
"Tra le applicazioni piu' promettenti di questi materiali c'e' lo sviluppo di sensori biochimici altamente efficienti", ha detto Valentyn Volkov, uno degli autori dello studio e cofondatore XPanceo, una start up nota per lo sviluppo di alcune lenti a contatto hi-tech di realta' aumentata capaci di mostrare informazioni e immagini direttamente sulla lente. I due nuovi materiali sono facili da produrre e potrebbero trovare applicazione in vari settori, "si prevede, ad esempio, ha aggiunto Volkov - che ridurranno in modo significativo le spese associate alle apparecchiature ospedaliere per l'analisi del sangue, che attualmente sono piuttosto costose, potenzialmente di diversi ordini di grandezza. Cio' consentira' anche di rilevare malattie e virus pericolosi, come il cancro o il Covid, nelle fasi iniziali".
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