Le particelle elementari esistono anche quando non vengono osservate? Dove si trova il confine tra il mondo quantistico e quello classico? Sono alcune delle grandi domande sollevate dalla nascita della meccanica quantistica, una teoria rivoluzionaria che mette alla prova la logica. Il tema sarà al centro il 18 marzo dalle 17,00 alle 18,00 di ‘Dov’è la realtà’, il quarto dei 5 appuntamenti organizzati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dedicato agli studenti delle superiori e a tutti i curiosi.
E’ proprio intorno alla definizione di realtà che si sviluppa uno dei dibattiti culturali più importanti del ‘900, quello tra i grandi fisici di allora, come Schrödinger e Heisenberg, ma soprattutto tra Einstein e Bohr. Un dibattito tra menti straordinarie che ha ispirato profonde riflessioni e pionieristici esperimenti che ci traghettano nel nuovo millennio, fino al Nobel per la fisica del 2022 e alle nuove tecnologie, protagoniste del nostro presente e futuro: dalla crittografia ai computer quantistici. Dopo le grandi prove sperimentali a cui è stata sottoposta, la meccanica quantistica si è rivelata una finissima descrizione della realtà con conseguenze straordinarie: anche se non percepibili dai nostri sensi, i comportamenti quantistici determinano la realtà macroscopica, e sono sempre più presenti nel nostro quotidiano.
A parlarne è Paola Verrucchi, ricercatrice dell’Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Infn e dell’Università degli Studi di Firenze, che racconterà uno dei dibattiti culturali più importanti del ‘900 che ha portato a una grande rivoluzione tecnologica e a nuova visione della realtà e della scienza. Lo farà anche grazie ad alcuni video presenti nella sezione Paradossi della mostra “Quanto.
La rivoluzione in un salto” al Muse di Trento, e scopriremo l’acceso e spiritoso dibattito tra Einstein e Schrödinger da una parte e Bohr e la scuola di Copenaghen dall’altra.
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