Dal rilevamento di inquinanti nell’aria alla diagnostica medica fino alle comunicazioni quantistiche: sono alcune delle tantissime applicazioni del Laser a cascata quantica che compie oggi 30 anni. A sperimentarlo per la prima volta nel 1994 fu il gruppo di ricerca di Federico Capasso nei Bell Labs negli Usa e al cui sviluppo hanno contributo negli anni anche ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche dell’Istituto nazionale di ottica e l’Istituto di nanoscienze.
“I laser, ed in particolare i Laser a cascata quantica che coprono quasi tutto lo spettro infrarosso, sono una tecnologia abilitante essenziale per settori sempre più strategici come le tecnologie quantistiche, e promettono grandi innovazioni e progressi sociali ed economici su scala globale”, ha detto Paolo De Natale, del Cnr-Ino di Firenze e coordinatore dei due eventi in svolgimento in questi giorni a Ischia per celebrare i 30 anni del Laser a cascata quantica.
Acceso per la prima volta esattamente 30 anni fa nei Bell Labs sotto la guida dell’italiano Capasso, questa tecnologia ha aperto la strada a un vasto numero di applicazioni nel mondo della ricerca ma anche nel nostro quotidiano, ad esempio per il rilevamento di tracce di gas e inquinanti, rilevamento di esplosivi e narcotici, nella comunicazione ottica a lunga distanza, oppure nelle immagini mediche avanzate e nella diagnostica oncologica.
“Grazie ai potenziamenti infrastrutturali del Cnr, i laser Qcl possono ora essere sviluppati interamente in Italia: dalla complessa progettazione, ai materiali quantistici costruiti su misura, all’assemblaggio su scala nanometrica”, ha aggiunto Miriam Serena Vitiello, del Cnr Nano di Pisa e responsabile di uno dei due eventi a Ischia. “Un traguardo tecnologico notevole – ha concluso – che permette ai nostri ricercatori di esplorare le enormi prospettive, ad esempio nei campi della sensoristica, dell’imaging alla nanoscala e delle comunicazioni sicure”.
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