Un esoscheletro progettato per la mano permette ai pianisti esperti di allenarsi ai virtuosismi, guidando le dita a compiere movimenti complessi così velocemente da da essere impossibili da compiere in maniera autonoma: pur essendo passivo, questo allenamento consente ai musicisti di superare i propri limiti e migliorare, e potrebbe aprire la strada a nuove tecniche per potenziare e affinare le capacità anche degli atleti. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science Robotics, è frutto dello studio guidato dai Laboratori giapponesi di Informatica della Sony.
Per individui estremamente allenati, alla fine le abilità spesso raggiungono una soglia critica oltre la quale è molto difficile spingersi. Per capire se fosse possibile infrangere questa soglia, i ricercatori guidati da Shinichi Furuya hanno messo a punto un esoscheletro su misura specifico per le mani, in grado di muovere le singole dita in maniera indipendente. Alla ricerca hanno partecipato 118 pianisti esperti, che hanno utilizzato il dispositivo per sperimentare diversi modelli di movimenti, alcuni più semplici altri più difficili, a diverse velocità.
I risultati mostrano che l’allenamento passivo con l’aiuto dell’esoscheletro robotico ha permesso ai partecipanti di muovere le mani più velocemente e di eseguire sequenze più complesse, anche quando il dispositivo è stato poi rimosso. Inoltre, questo effetto è risultato evidente anche nella mano non allenata, suggerendo che ci sia un effetto in atto che permette di trasferire le capacità tra le due mani. Secondo gli autori dello studio i dati ottenuti evidenziano l’importanza di utilizzare al meglio questo genere di tecnologia per migliorare ulteriormente le competenze degli esperti.
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