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Pilotato il drone di un videogioco col pensiero VIDEO

Pilotato il drone di un videogioco col pensiero VIDEO

Grazie a un dispositivo che decodifica i segnali del cervello

27 gennaio 2025, 07:53

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Un momento del test della nuova interfaccia cevelloo-macchina (fonte: Willsey et al.) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento del test della nuova interfaccia cevelloo-macchina (fonte: Willsey et al.) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un nuovo dispositivo impiantato nel cervello ha permesso ad una persona paraplegica di pilotare un drone in un videogioco, schivando ostacoli e cambiando direzione, con il pensiero: il dispositivo, infatti, è in grado di decodificare i segnali provenienti dal cervello e di associarli a specifici movimenti delle dita di una mano virtuale, raggiungendo un livello di precisione e libertà mai ottenuti finora. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, si deve a un gruppo di ricercatori guidato dall’Università americana di Stanford e potrebbe permettere agli individui paralizzati di svolgere anche attività ricreative, come appunto giocare a un videogioco.

 

 

 

Le cosiddette ‘interfacce cervello-computer’ sono già riconosciute come una possibile soluzione per il ripristino delle attività motorie di base, ma gli attuali esempi di questa tecnologia hanno difficoltà con movimenti più complessi che richiedono il controllo indipendente delle singole dita, e che potrebbero consentire di svolgere attività come scrivere, suonare strumenti musicali o utilizzare un controller per videogames.

Per cercare di superare questo problema, i ricercatori guidati da Matthew Willsey hanno sviluppato un dispositivo in grado di registrare continuamente l’attività elettrica del cervello e poi tradurla in movimenti complessi. L’interfaccia cervello-computer è stata impiantata nel cervello di una persona con paralisi degli arti superiori e inferiori e ha così registrato l’attività dei suoi neuroni mentre il partecipante osservava una mano virtuale eseguire vari movimenti. Infine, gli autori dello studio hanno utilizzato algoritmi basati sull’Intelligenza Artificiale per associare ogni segnale ad uno specifico movimento delle dita: in questo modo, la persona sulla quale è stato testato il dispositivo è riuscito infine a pilotare un drone virtuale.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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