Bioplastiche ottenute dagli scarti agricoli, tessuti prodotti grazie ai residui degli agrumi, integratori alimentari formulati con scarti della produzione del whisky: sono solo alcuni esempi concreti della bioeconomia circolare, un nuovo paradigma che promette uno sviluppo più sostenibile per l'umanità e il Pianeta. Il suo potenziale è enorme, ma ancora frenato dalla scarsa conoscenza, come racconta il libro 'Che cosa è la bioeconomia circolare' di Mario Bonaccorso, (Edizioni Ambiente, 280 pagine, 19 euro).
Sebbene più di 60 Paesi nel mondo abbiano posto la bioeconomia al centro della loro strategia di crescita, non è facile dire esattamente cosa sia, considerato che ad oggi non esiste una definizione unica e pienamente condivisa a livello internazionale. A grandi linee si può dire che la bioeconomia consista nell'interconnessione tra le attività economiche che utilizzano risorse biologiche rinnovabili del suolo e del mare (come colture agricole, foreste, animali e microrganismi terrestri e marini) per produrre cibo, materiali ed energia. Tutto si basa sulla stretta relazione tra ricerca scientifica, agricoltura e industria chimica, attraverso la creazione di filiere che consentano di trasformare scarti, residui e sottoprodotti in nuovi articoli a base biologica. E' così che la bioeconomia si interconnette all'economia circolare, divenendo bioeconomia circolare e sostenibile.
L'autore del libro Mario Bonaccorso (che oltre a essere giornalista e blogger è anche il direttore del cluster italiano della bioeconomia circolare Spring) riesce a dare un quadro esaustivo dell'argomento, rispondendo a una moltitudine di domande e facendo un'ampia panoramica di tutti i settori coinvolti, dall'automotive all'edilizia, dall'alimentare alla moda. A caratterizzare il libro è la ricchezza di dati aggiornati e l'analisi delle trasformazioni in atto nelle politiche pubbliche, nella ricerca e nelle strategie industriali di vari Paesi, Italia ed Europa comprese. A completare il quadro, ci sono numerose interviste a esperti nazionali e internazionali impegnati in prima linea sul fronte della bioeconomia, un modo per raccontare i cambiamenti in corso attraverso la voce dei protagonisti.
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