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In collaborazione con Maker Faire
Un posto unico che riesce a far convivere gomito a gomito le realtà più istituzionali insieme agli inventori più folli: è questo lo spirito che contraddistingue la Maker Faire di Roma secondo Massimo Banzi, tra i curatori dell’evento e co fondatore di Arduino, la ‘cassetta degli attrezzi’ più popolare tra gli inventori digitali.
“In questi anni abbiamo visto crescere sempre più il movimento dei maker e la loro partecipazione all’evento con una graduale trasformazione anche delle tecnologie usate per trasformare in realtà le loro idee”, ha detto Banzi. Un evento che da sempre gli appassionati di tecnologia che sfruttano le potenzialità di sempre nuovi strumenti hi-tech per dare forma alla creatività.
Alle stampanti 3D e i droni si sono aggiunte in questi anni nuove tecnologie: “ad esempio nella robotica siamo passati a piccoli progetti soprattutto educativi a oggi robot molto complessi, e poi ovviamente l’Intelligenza Artificiale che ora è diventata fondamentale e ha aperto possibilità semplicemente impossibili fino a un paio di anni fa”. Un movimento, quello dei maker, che nel tempo ha sempre più attirato l’attenzione non solo di startup e organizzazioni più giovani ma anche istituzioni più classiche. “L’edizione della Maker Faire di Roma – ha aggiunto Banzi – è l’unico posto dove puoi trovare nello stesso spazio, ad esempio, il Poligrafico Zecca dello Stato insieme al più classico degli ‘smanettoni’. Un mix unico che c’è solo qui”.
In collaborazione con Maker Faire
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