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Ricostruito il mosaico di culture che era Ischia 2.700 anni fa

Ricostruito il mosaico di culture che era Ischia 2.700 anni fa

Formata da immigrati greci, fenici e italici, tante le donne

27 febbraio 2025, 08:22

di Benedetta Bianco

ANSACheck
L’isola di Ischia dell’VIII secolo a.C. era un mosaico di culture (fonte: pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’isola di Ischia dell’VIII secolo a.C. era un mosaico di culture (fonte: pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’isola di Ischia dell’VIII secolo a.C., più di 2.700 anni fa, era un vero e proprio mosaico di culture, dove immigrati greci, fenici e italici convivevano in una società estremamente complessa e cosmopolita, con una forte presenza anche femminile: a svelarlo è l’analisi di ossa e denti di oltre 50 individui rinvenuti nella necropoli di Pithekoussai, che dimostra la complessità delle interazioni culturali e biologiche in questo sito chiave per la nascita della Magna Grecia.

Lo studio internazionale, pubblicato sulla rivista iScience, è stato guidato dall’Università di Padova, con la collaborazione anche di Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Museo delle Civiltà di Roma, Ministero della Cultura, Università L’Orientale di Napoli e Università Sapienza di Roma. I ricercatori guidati da Melania Gigante dell’Università di Padova hanno analizzato i resti di individui sia sepolti che cremati, studiando in particolare il rapporto tra isotopi dello stronzio, un elemento chimico molto comune in natura che viene anche assorbito dal corpo in modo simile al calcio. Gli isotopi sono versioni diverse di un elemento che differiscono da quest’ultimo solo per il numero di neutroni contenuti nel nucleo.

“Grazie all’analisi del rapporto isotopico dello stronzio – dice Gigante – il nostro studio ha identificato un’importante componente di stranieri a Pithekoussai, rivelando una società fortemente eterogenea in cui i nuovi arrivati, cioè greci, fenici e italici, convivevano e interagivano, contribuendo alla formazione di un’identità sociale sfaccettata e cosmopolita”. Inoltre, contrariamente a quanto ci si aspettava, i dati dimostrano che la costruzione della comunità ischitana si deve in buona parte anche alle donne, non solo dunque a coloni maschi e a mercanti. “I dati – aggiunge Carmen Esposito dell’Università di Bologna, co-autrice dello studio – confermano l’immagine di un Mediterraneo di dialogo e mobilità durante il I millennio a.C.”.

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