Dalle norme per l'esercizio delle attività spaziali da parte degli operatori, all'immatricolazione degli oggetti spaziali, fino alle responsabilità degli operatori spaziali e dello Stato e alle misure per l'economia dello spazio. Sono gli ambiti disciplinati dal disegno di legge sulla Apace Economy - la prima legge sullo Spazio in Italia. La bozza del ddl, in 31 articoli, fissa tra l'altro l'obbligo di autorizzazione all'esercizio delle attività spaziali, prevede un'Autorità di vigilanza, un Registro di immatricolazione degli oggetti spaziali lanciati fuori dall'atmosfera, un Piano nazionale per l’economia dello spazio e misure economiche.
"Le risorse collocate dal governo nella vasta area del comparto spaziale da qui al 2026 ammontano a 7 miliardi e 300 milioni di euro", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. "Se sommiamo 3,1 miliardi destinati all'attività triennale dell'Agenzia Spaziale Europea, 2,3 miliardi del budget dell'Agenzia Spaziale Italiana e le risorse del Pnrr destinate allo spazio con le risorse del bilancio dello Stato arriviamo all'ammontare complessivo di 7,3 miliardi che verrà impiegato nei progetti spaziali", ha detto Urso.
La legge quadro sullo spazio, ha puntualizzato il ministro, è "un disegno di legge collegato alla manovra, finanziato con apposite risorse in bilancio, che ci pone all'avanguardia tra i grandi player globali".
"Abbiamo approvato due importanti provvedimenti legislativi che riguardano il futuro - sottoline Urso - un decreto legge sulle materie prime critiche, quello che c'è nel nostro sottosuolo di assolutamente strategico, e un ddl che riguarda invece lo spazio".
Ecco alcuni dei punti principali del provvedimento:
- Autorizzazioni: è prevista un'autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall'obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali.
- Vigilanza: L'Asi è incaricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l'autorizzazione sarà revocata. L'Agenzia si occuperà anche dell'immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l'Italia è Stato di lancio.
- Space Eeconomy: Il ddl prevede inoltre l'elaborazione di un Piano Nazionale per l'economia dello spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l'analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati.
- Finanziamenti: a supporto del settore, viene istituito un Fondo per la Space Economy con carattere pluriennale, che mira a promuoverne le attività, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi compresi quelli realizzati nell'ambito del Pnrr e quelle a cui l'Italia partecipa in ambito di collaborazioni internazionali. L'Italia nel 2022 ha allocato 3,1 miliardi a livello europeo e ha stanziato 2,3 miliardi per l'Asi. In totale In totale, grazie agli investimenti pari a circa 7,3 miliardi di euro previsti dall'Italia per i programmi spaziali fino al 2026.
- Pmi e Start-up: Per agevolare l'accesso up ai contratti pubblici, sono previste norme speciali in materia di appalti e per promuovere le attività e tecnologie aerospaziali.
- Assicurazioni: il provvedimento disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio. Gli operatori autorizzati devono stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti dall'attività spaziale con un massimale pari a 100 milioni di euro per episodio.
Ecco le regole sullo spazio e la space economy
Un provvedimento collegato alla legge di bilancio, che regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati, "offrendo grandi opportunità in un comparto che rappresenta il futuro dell’industria e una delle principali traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale". Così il Mimit commenta il ddl approvato oggi in consiglio dei Ministri.
Ecco alcuni dei punti principali del provvedimento.
- AUTORIZZAZIONI: è prevista un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali.
- VIGILANZA: L’Asi è incaricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l’autorizzazione sarà revocata. L'Agenzia si occuperà anche dell’immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l’Italia è Stato di lancio.
- SPACE ECONOMY: Il ddl prevede inoltre l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati.
- FINANZIAMENTI: a supporto del settore, viene istituito un Fondo per la Space Economy con carattere pluriennale, che mira a promuoverne le attività, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi compresi quelli realizzati nell’ambito del Pnrr e quelle a cui l’Italia partecipa in ambito di collaborazioni internazionali. L'Italia nel 2022 ha allocato 3,1 miliardi a livello europeo e ha stanziato 2,3 miliardi per l'Asi. In totale In totale, grazie agli investimenti pari a circa 7,3 miliardi di euro previsti dall'Italia per i programmi spaziali fino al 2026.
- PMI E START UP: Per agevolare l’accesso up ai contratti pubblici, sono previste norme speciali in materia di appalti e per promuovere le attività e tecnologie aerospaziali.
- ASSICURAZIONI: il provvedimento disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio. Gli operatori autorizzati devono stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti dall’attività spaziale con un massimale pari a 100 milioni di euro per episodio.
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