Il Sole dà spettacolo con il secondo super-brillamento dell’anno: dopo quello del 14 maggio scorso che ha raggiunto la classe X 8.7, la più potente dell’attuale ciclo solare, il primo giorno di ottobre la nostra stella ha emesso un altro notevole brillamento di classe X 7.1. All’evento è seguita una cosiddetta Cme o espulsione di massa coronale, cioè un’espulsione di materia sotto forma di plasma che è ora diretta verso la Terra e che potrebbe quindi provocare una tempesta geomagnetica nei prossimi giorni.
“La situazione è ancora incerta”, dice all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. “Secondo i dati riportati dal Centro di previsione meteorologica spaziale dell'agenzia statunitense Noaa, la tempesta potrebbe arrivare tra il 3 e il 5 ottobre, e potrebbe avere una classe compresa tra G1 e G3 (le classi sono 5 in tutto). I dati vengono costantemente aggiornati – aggiunge Messerotti – dunque dovremo aspettare di vedere come si evolve la situazione”.
Il brillamento e la Cme associata provengono da una regione di macchie solari particolarmente complessa denominata AR 3842, che contiene un complicato groviglio di linee di campo magnetico molto vicine tra loro: caratteristiche che creano le condizioni ideali per questi fenomeni. “L’associazione dell’evento iniziale con la Cme successiva è accertata e si è trattato, in effetti, di un brillamento molto forte”, prosegue Messerotti: “Ha infatti provocato un blackout radio, in particolare per le lunghezze d’onda molto corte”.
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