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Dall'Italia 1,3 miliardi per l'Einstein Telescope

Dall'Italia 1,3 miliardi per l'Einstein Telescope

In Sardegna il G7 sulle infrastrutture per la ricerca

30 ottobre 2024, 09:55

di Enrica Battifoglia

ANSACheck
Rappresentazione artistica del futuro Einstein Telescope, destinato a cayyurare le onde gravitazionali (fonte: ET) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del futuro Einstein Telescope, destinato a cayyurare le onde gravitazionali (fonte: ET) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Italia è più decisa che mai a diventare la sede del futuro osservatorio per le onde gravitazionali, l'Einstein Telescope, per il quale prevede uno stanziamento complessivo di 1,3 miliardi, tra fondi governativi e fondi della Regione Sardegna. L'intenzione di realizzare il più avveniristico degli osservatori di onde gravitazionali nell'ex miniera di Sos Enattos a Lula è stata ribadita anche nella conferenza sulle grandi infrastrutture di ricerca organizzata a Su Gologone (Oliena, in provincia di Nuoro) nell'ambito della presidenza italiana del G7.

La cifra di 1,3 miliardi comprende lo stanziamento di circa 950 milioni di euro annunciato dal governo italiano nel dicembre 2023 e 350 milioni dalla Regione Sardegna. "Stato e Regione marciano di pari passo", ha detto il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in apertura della conferenza satellite del G7 Scienza organizzata dal ministero con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. "Ieri ho parlando con il ministro olandese e lo stanziamento italiano di 1,3 miliardi è più di quello che l'Olanda sta investendo", ha detto ancora il ministro parlando con i giornalisti a margine dell'evento.

Entusiasta del progetto la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde: "abbiamo stanziato 350 milioni che erano necessari per la candidatura e abbiamo fatto un'unità di progetto".

Il sito di Sos Enattos è pronto a diventare un hub della ricerca: Istituto Nazionale di Astrofisica e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono al lavoro per portarvi altri progetti, come l'Earth Telescope destinato a studiare il cuore della Terra.
Ci sono perciò tutte le premesse per fare della zona di Lula la sede di una delle grandi infrastrutture di ricerca europee.

Un progetto destinato a pagare, stando ai numeri del rapporto presentato nell'ambito della conferenza del G7: le 32 grandi infrastrutture di ricerca realizzate nei Paesi del G7 dal 1987 al 2023 hanno avuto ricadute economiche per 1.400 miliardi a fronte di un investimento complessivo di circa 540 miliardi di euro, si legge nel rapporto commissionato dalla presidenza italiana del G7 a The European House - Ambrosetti (Teha Group) e realizzato con il Mur e l'Infn con il supporto di Hewlett Packard Enterprise.

Resta ora da capire se Sos Enattos sarà l'unica sede dell'Einstein Telescope o se quest'ultimo sarà organizzato su due sedi: una in Sardegna e una in Olanda, l'altro Paese in gara per ospitare l'osservatorio. Si sta infatti facendo strada l'ipotesi di due rivelatori gemelli a forma di L. "Siamo in fase di discussione con altri partner europei e presso il Consiglio dei rappresentanti governativi delegati si stanno discutendo tempi e procedure", ha detto all'ANSA il presidente dell'Infn Antonio Zoccoli. In generale, ha aggiunto, "l'alternativa delle due strutture a L nel Sud e nel Nord Europa è considerata la più semplice perché in questo caso si definirebbero subito i siti e si potrebbe saltare la fase della selezione". Il prossimo passo verso la decisione, attesa nel 2026, è previsto a metà 2025.

Per la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Maria Chiara Carrozza, "l'Einstein Telescope è un'occasione per l'Italia e costituisce un esempio di diplomazia scientifica importante. Penso che la pace e la prosperità per il futuro dipendano anche dalla possibilità di avere questi grandi progetti che uniscono popoli a volte distanti".

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