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Una spirale blu avvistata nel cielo del Nord Italia

Una spirale blu avvistata nel cielo del Nord Italia

Fenomeno dovuto al rientro di un razzo di SpaceX

25 marzo 2025, 13:56

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Immagine scattata alle 21,00 del 24 marzo da Corvara, in provincia di La Spezia (fonte: Matteo Pietrobono / Associazione Astrofili Spezzini) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine scattata alle 21,00 del 24 marzo da Corvara, in provincia di La Spezia (fonte: Matteo Pietrobono / Associazione Astrofili Spezzini) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una strana spirale blu è apparsa nel cielo la sera del 24 marzo, avvistata e fotografata da molti spettatori soprattutto del Nord Italia e in molte altre parti d’Europa. L’origine dell’affascinante fenomeno non è però nulla di misterioso, come dice all’ANSA Paolo Volpini dell’Unione Astrofili Italiani (Uai): “La causa è un razzo Falcon 9 di SpaceX, lanciato alle ore 18,48 italiane”.

Partito dalla base di Cape Canaveral in Florida, il razzo ha portato in orbita una missione segreta del National Reconnaissance Office americano, appartenente al Dipartimento della Difesa. 

La spirale è comparsa intorno alle 21,00 ed è rimasta visibile per diversi minuti. È un esempio di quella che è anche chiamata ‘spirale SpaceX’, proprio perché non è la prima volta che si sviluppa, in seguito alla separazione dello stadio superiore di un razzo Falcon 9 dal suo booster: mentre la parte superiore prosegue il viaggio verso lo spazio, quella inferiore ricade verso la Terra muovendosi a spirale e scaricando ciò che resta del carburante che contiene.

A causa dell’altitudine alla quale ciò avviene, il carburante si congela all’istante, ‘disegnando’ nel cielo il suo movimento vorticoso. “La spirale diventa visibile – dice all’ANSA Luciano Anselmo, esperto di dinamica spaziale e associato di ricerca presso l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione 'A. Faedo' del Cnr – quando si verificano le condizioni di illuminazione propizie: il razzo deve essere illuminato dal Sole, mentre chi lo osserva deve essere al buio o al crepuscolo. Si tratta di un fenomeno che si è sempre verificato fin dagli albori dell’era spaziale – aggiunge Anselmo – ma ora i lanci sono diventati talmente frequenti che la probabilità che uno di essi avvenga nelle condizioni di illuminazione giusta è molto aumentata”. Conseguenza della frequenza dei lanci è anche il fatto che, in genere, quelli compiuti dal Falcon 9 in orbita bassa prevedono poi un rientro controllato dei razzi, che possono quindi essere riutilizzati.

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