Un nuovo hub della ricerca italiana in cui l'osservazione del cielo e dei fenomeni che raccontano l'alba dell'universo collabori con quella del cuore della Terra e dei fenomeni all'origine dei movimenti delle placche tettoniche e dei terremoti: è questo l'obiettivo del progetto che punta a portare in Sardegna, nel sito di Sos Enattos, sia l'Einstein Telescope, il più grande rivelatore di onde gravitazionali che l'Italia si è candidata a ospitare, sia un altro grande progetto chiamato Earth Telescope, che punta a studiare il cuore della Terra, oggi altrettanto misterioso dell'origine dell'universo.
L'idea di una nuova sinergia fra gli stessi enti pubblici di ricerca impegnati nell'Einstein Telescope, con le Università di Cagliari e Sassari, è stata presentata a Roma, nel convegno organizzato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e al quale hanno partecipato rappresentanti dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.
Oggetti cosmici come le pulsar potrebbero quindi aiutare a studiare il movimento delle placche e le ricerche sulla gravitazione potrebbero chiarire aspetti della geologia non ancora compresi. "E' fondamentale studiare l'origine dell'universo, ma è altrettanto importante studiare come funziona la Terra", ha detto il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni, immaginando un unico centro in cui discipline diverse dialoghino e si arricchiscano a vicenda, fino a mettere a punto nuove tecnologie e nuovi strumenti.
Grazie al nuovo progetto, la candidatura italiana a ospitare l'Einstein Telescope diventerebbe sicuramente più forte, nella gara che vede il nostro Paese competere con l'Olanda. "Il governo si sta spendendo moltissimo sul piano diplomatico per portare l'Einstein Telescope in Sardegna", ha detto Roberto Cimino del ministero dell'Università e della Ricerca, ricordando l'impegno a contribuire con 950 milioni di euro, più i 350 milioni dalla Regione Sardegna.
Sos Enattos potrebbe diventare "un luogo fisico di incontro fra enti di ricerca e competenze diverse", ha osservato il vicepresidente dell'Infn Marco Pallavicini. Un luogo di dialogo per la ricerca aperto anche al territorio, con iniziative di divulgazione, anche grazie al progetto SunLab, e di valorizzazione del patrimonio archeologico locale. E' favorevole alla nuova sinergia anche l'Inaf, che a Sos Enattos si prepara a installare il telescopio MezzoCielo, prototipo di uno strumento in grado di inquadrare un campo molto largo, ha detto un'altra protagonista della scoperta delle onde gravitazionali, Marica Branchesi.
Il nuovo centro è un'ottima idea anche per uno dei pionieri della scoperta delle onde gravitazioanli, Fuvio Ricci, così come per il direttore del dipartimento Ambiente dell'Ingv Massimo Chiappini.
Nel progetto di Sos Enattos l'Ingv riveste già un ruolo di primo piano nello studiare le caratteristiche nell'area destinata a ospitare l'Einstein Telescope, una delle più silenziosa al mondo dal punto di vista sismico. Gli strumenti utilizzati a questo scopo potrebbero perciò diventare il primo nucleo di una rete di sensori messi a disposizione da tutti gli enti di ricerca coinvolti nel progetto.
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