Il ciclone Freddy, che tra febbraio e marzo 2023 ha attraversato l’intero Oceano Indiano prima di devastare l’Africa Sudorientale, è stato ufficialmente ‘incoronato’ come il ciclone tropicale di più lunga durata mai registrato: la sua corsa è infatti avvenuta in ben 36 giorni, come ha confermato l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo).
Freddy ha dunque spodestato il ciclone John, che ha attraversato l'Oceano Pacifico settentrionale nel 1994 in quasi 30 giorni. Quest’ultimo, però, conserva il titolo della maggiore distanza percorsa: ha coperto oltre 13mila chilometri, mentre Freddy deve accontentarsi del secondo posto con più di 12.500 chilometri.
“Freddy è stato un ciclone tropicale straordinario non solo per la sua longevità – afferma Chris Velden dell’Università americana del Wisconsin, tra gli esperti che hanno analizzato il ciclone per la Wmo – ma anche per la sua capacità di sopravvivere a molteplici interazioni terrestri, che sfortunatamente hanno avuto conseguenze significative per le popolazioni del Sud-Est africano”. Oltre a migliaia di morti, infatti, secondo un'agenzia specializzata dell'Unione Africana i danni causati da Freddy ammontano a circa 481 milioni di dollari.
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale non ha stabilito un legame diretto tra l'eccezionale longevità di Freddy e il cambiamento climatico in atto, ma nella pagina dedicata ai cicloni tropicali sottolinea che la crisi climatica è legata ad una maggiore probabilità che si verifichino grandi uragani e anche ad un aumento del loro potere distruttivo. “È possibile, anzi probabile, che in futuro si verifichino eventi estremi ancora più grandi”, commenta Randall Cerveny, a capo dell’Archivio degli eventi meteorologici e climatici estremi.
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