Dalle spalle ai gomiti arrivando fino ai piedi: sono alcuni dei robot per la riabilitazione e protesi ideate dai ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con Inail e il Centro E. Piaggio dell'Università di Pisa, presenti alla Maker Faire Roma, dal 25 al 27 ottobre al Gazometro Ostiense.
"Presentiamo oggi la nuova versione di FloatEvo, un esoscheletro riabilitativo per gli arti superiori in cui abbiamo introdotto molti importanti miglioramenti rispetto alla versione precedente", ha detto Matteo Laffranchi, dell'Iit. Si tratta di una sorta di braccio robotico, sviluppato con Inail, che viene fatto aderire a quello di un paziente per velocizzare e migliorare il percorso di riabilitazione per problemi alla spalla o al gomito.
Sensori e motori molto sofisticati permettono al paziente di non percepire il peso dell'esoscheletro, ed eseguire così movimenti che coinvolgono tutto il corpo e allo stesso tempo avere la libertà di muoversi in uno spazio di 3 metri quadri. Una nuova versione che ha integrato tanti miglioramenti tecnologici e i commenti degli utilizzatori che lo hanno testato nel tempo presso il Centro di riabilitazione Motoria Inail di Volterra, così da arrivare a un sistema più facile da indossare e che si adatta più facilmente alle caratteristiche delle persone.
Tecnologie simili sono anche alla base di SoftFoot Pro, ma si tratta questa volte di una protesi del piede sviluppata in collaborazione con i ricercatori del centro Piaggio. Un vero e proprio piede impiantabile e progettato per adattarsi a superfici irregolari e garantire stabilità al paziente.
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