Sulle tavole degli italiani regna il salmone, in filetti o tranci. Il trend emerge con un'analisi di Coop Alleanza 3.0 che racconta la tendenza di acquisto del 2023 dei consumatori nel settore ittico fotografandoli dall'osservatorio dei suoi oltre 320 negozi distribuiti dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia. La classifica di spesa vede ai posti successivi l'orata e il pesce spada mentre vongole e polpi chiudono la classifica. Lo studio registra che sono oltre 5.200 le tonnellate di pesce venduto nel 2023, per un giro d'affari complessivo di quasi 90 milioni di euro. Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il consumo di crostacei che vede un giro d'affari di affari di oltre 2 milioni di euro e quello del confezionato in punto vendita che sale a oltre 3,5 milioni di euro. Cala invece il consumo di pesce intero o eviscerato che si attesta poco sotto i 18 milioni di euro di vendite del 2022.
Gli analisti segnalano che in relazione alla distribuzione geografica del consumo di pesce, si può notare come sia naturalmente preferito nelle aree costiere. Nella zona della Romagna sono state vendute oltre 385 tonnellate (di cui 40 di prodotto a marchio) mentre a Bologna si sfiorano le 80 (14 di prodotto a marchio). In Puglia le tonnellate salgono a 328 (30 di prodotto a marchio) e quasi 100 nella zona costiera tra Veneto e Friuli (20 di prodotto a marchio). A Bologna è la coda di mazzancolla a regnare sulle tavole, seguita da pesce spada, misto fritto e salmone.
Ad Ancona, dopo il salmone, sono orata e alici ad essere preferite. A Bari, primeggia l'orata seguite da cozze e seppie mentre a Brindisi si affianca all'orata il salmone e il pesce spada. A Taranto torna sulle tavole la seppia mentre a Rimini si cucinano più spesso mazzancolle e vongole insieme al salmone. A Trieste tra i primi 5 prodotti venduti compare il branzino mentre a Venezia i gamberi.
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