Il 60-70% di tutti i suoli europei non è in salute o è in condizioni di vero e proprio degrado a causa di pratiche agricole non adatte, inquinamento e urbanizzazione. Sviluppare sistemi agricoli che favoriscano la rigenerazione dei suoli sia dal punto di vista ambientale che sociale è l'obiettivo di 'Bello e Buono', il progetto triennale promosso da Davines Group e Barilla, realtà impegnate nel settore della cosmetica e in quello alimentare.
Nelle aree agricole, il suolo negli ultimi anni ha perso il suo naturale equilibrio a causa di coltivazioni intensive e dell'uso non responsabile di fitofarmaci. Per ripristinarlo e arricchirlo della sostanza organica persa negli anni, a pochi chilometri da Parma, sono state predisposte delle aree dedicate al progetto: 10.000mq in cui i team di Ricerca Agronomica delle due aziende hanno avviato la sperimentazione della coltivazione di cereali e piante destinate al cibo in rotazione alla produzione di essenze utilizzate dall'industria cosmetica, come melissa, calendula e lavanda.
Una pratica, quella della rotazione, che consiste nell'alternare anno dopo anno le colture sullo stesso terreno, seguendo uno schema preciso che permetta alle diverse coltivazioni di avvantaggiarsi l'una dell'altra, migliorando così la fertilità del suolo e la gestione dell'acqua. "Il nostro approccio - spiega Elena Bertè, Agronomy Research Manager del Gruppo Barilla - è basato sulla ricerca, lo studio e la misurazione. Il termine rigenerativo esprime di per sé il concetto di ripristino dell'equilibrio della terra e della conservazione della biodiversità".
"La perdita di sostanza organica nei terreni agricoli rispecchia pienamente questo degrado. La soluzione - precisa Dario Fornara, research director dello European Regenerative Organic Center del Gruppo Davines - sta nella riscoperta di pratiche agricole che favoriscono i processi biogeochimici naturali che avvengono nell'ecosistema suolo, accumulando carbonio organico nel suolo e aumentando la diversità biologica dei terreni".